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POLITICA

La direzione nazionale Pd in diretta su youdem.tv

Sul tavolo le riforme, ma si guarda al destino del governo

Lavoro e riforme istituzionali al centro della Direzione nazionale del Partito Democratico

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Il live tweetting





Letta interviene alla direzione del Pd
Il presidente del Consiglio riprende l'ultima parte dell'intervento di Matteo Renzi per la sua replica alla direzione del Pd e fa riferimento al M5S: "Sono d'accordo con Matteo: appena è partito un percorso di riforme efficace loro si sono messi di traverso" ha detto Letta. Poi il premier ha parlato degli obietti per il prossimo anno: "Abbiamo una grande opportunità nel 2014. Oggi è raggiungibile perché si sono create le condizioni per poterla raggiungere: uscire quest'anno dalla crisi sociale". "Tutto voglio tranne che galleggiare davanti ai problemi" ha aggiunto Letta, sostenendo che questo atteggiamento deve essere tenuto anche in Europa: "dobbiamo stare nella cabina di comando, non possiamo stare sull'uscio". 

"M5S sono prigionieri politici"
"Questa escalation di toni è collegata al fatto che il parlamento ha cominciato a legiferare sulle riforme. Al fatto che si è iniziato a produrre risultati che tolgono la terra sotto i piedi ai movimenti della protesta".  Con queste parole Matteo Renzi ha commentanto gli episodi che hanno visto i grillini protagonisti negli ultimi giorni.

"Quando dimostriamo che il Parlamento concretamente cambia le cose - ha aggiunto Renzi- a fronte di questo, l'atteggiamento di Grillo e parzialmente della Lega, mi fa pensare. Forse anch'io ho sbagliato a rivolgermi ai deputati cinque stelle con toni di comprensione. Ma io ci soffro a vedere dei deputati che sembrano dei prigionieri politici. Mi verrebbe voglia di dire 'uscite, date una mano'. Ma loro sono incastrati in un meccanismo allucinante. L'innalzamento di toni che Grillo e Casaleggio hanno scelto ci deve far riflettere".

Renzi ha poi concluso: "Se noi riusciremo a fare le riforme libereremo una parte dei prigionieri politici di Grillo e Casaleggio e recuperemo anche il rapporto con la nostra gente".

"Sulla riforma del Senato la discussione è aperta su alcuni dettagli"
"Non è in discussione la riforma del bicameralismo paritario. E non è discussione il fatto che il Senato diventi un organo con membri non eletti, senza indennità e che non dà la fiducia al governo. Sul resto per me si discute" ha detto Renzi che poi ha anche aggiunto: "Considero un valore che Forza Italia sia con noi in questa discussione sulle riforme. E mi sarebbe piaciuto sentire una parola per dire che il fatto che anche Forza Italia sia in questa discussione e' un bene per il Paese", ha insistito. "Noi siamo perchè le regole si scrivano insieme. Lo abbiamo sempre detto agli altri e oggi con coerenza, dignità e nobiltà d'animo diciamo che vogliamo scrivere le regole con tutti quelli che ci stanno", ha spiegato ancora il segretario del Pd.

"Se vogliamo fare davvero la Camera delle autonomie per la conformazione storica, geografica e di politica culturale dell'Italia, deve essere incentrata più sui sindaci che sui consiglieri regionali. Ma non è una bandiera su cui imporre il verbo". Per Renzi poi l'importante è la tempistica: "C'è un'intesa con le principali forze politiche e questo doppio lavoro dopo il 15 febbraio sarà affidato alla discussione parlamentare: sul superamento del Senato si partirà al Senato, sul Titolo V alla Camera. E' una poderosa iniziativa costituzionale". 

"Il rimpasto spetta a Letta"
Il rimpasto è un tema che deve valutare il presidente del Consiglio, ma va chiarito che se il governo ha avuto problemi in queste settimane la colpa non è del Pd. Matteo Renzi parlando alla direzione si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio, presente all'incontro: "Vorrei approfondire la presenza di Enrico e il modo con il quale i media
hanno riportato la riunione di oggi. Dobbiamo essere molto chiari tra di noi, a ciascuno di noi spetta il compito di rispettare le responsabilità legate al proprio ruolo. Il Pd ha scelto una linea, con le primarie e anche con la discussione chiara e accesa dal giorno successivo. Abbiamo cercato di fare di tutto per accelerare il percorso delle riforme. E continuiamo ad andare avanti come un metronomo. Noi andiamo avanti in modo chiaro sull'obiettivo che ci ha dato il popolo delle primarie".

Ha aggiunto Renzi: "Il giudizio sul governo, sulla composizione del governo, sui ministri, spetta innanzitutto al presidente del Consiglio. Se ritiene che le cose vadano bene come stanno andando, vada avanti. Se ritiene ci siano modifiche da apporre, affronti il problema nelle sedi politiche e istituzionali, indichi quali e giochiamo a carte scoperte. Ma una cosa deve essere chiara: se ci sono stati problemi in questi mesi, non li ha mai posti il Pd, non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio, mai, in nessun passaggio rilevante, la nostra fiducia è sempre stata costante, anche su provvedimenti che non sempre digerivamo proprio bene".

Renzi: "Non si vince con l'Italicum, si vince con i voti"
Il segretario del Pd ha poi affrontato il tema della legge elettorale, rispondendo alle critiche degli ultimi giorni: "Con molta franchezza, trovo discutibili alcune reazioni di queste ore e giorni per cui forti di alcuni sondaggi con l'Italicum vince Berlusconi. Le elezioni si vincono o si perdono se si prendono i voti non se si cambia sistema elettorale. Se si andasse alle elezioni con l'Italicum e un'alleanza Berlusconi-Bossi-Casini ci battesse il problema saremmo noi". Inoltre, ha aggiunto Renzi, "considero ben poca cosa chiudere l'accordo solo sulla legge elettorale. Limitarsi a quello sarebbe una sconfitta e per questo abbiamo detto alle persone con cui abbiamo discusso" l'intesa sull'Italicum "che non avremmo accettato un meccanismo di accordo sulla legge elettorale per poi andare va al voto, ma l'avremmo inserito in un pacchetto di riforme".
 


Europee e Fiat i primi temi di Renzi
Il primo intervento alla direzione del Partito democratico è del segretario Matteo Renzi: "Giovedì prossimo facciamo la direzione sulla collocazione europea, sul congresso europeo e impostiamo il lavoro per le candidature alle europee del 25 maggio sia sui contenuti" ha detto il sindaco di Firenze. Prima poi di passare a parlare delle riforme Renzi ha fatto riferimento alla scelte della Fiat di lasciare l'Italia per la sede legale e fiscale: "sarebbe interessante discutere su come un’azienda debba avere un’identità territoriale. E poi da sindaco chiediamoci perché Amsterdam sì e Torino no. Mi colpisce che la discussione politica e culturale dedichi alla principale azienda che lascia la sede fiscale e legale in Italia poco più di due giorni dibattito. Il tema ha a che fare con un’idea di paese e di politica industriale”.

Il faccia a faccia tra Renzi e Letta
Una direzione del Pd tanto attesa quella di oggi, perché rappresenta il primo faccia a faccia tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e il presidente del Consiglio, Enrico Letta, dopo quelli di qualche settimana fa a Palazzo Chigi, che erano stati fortemente voluti dal premier per legare in modo più stretto i destini del sindaco di Firenze a quelli dell'esecutivo da lui presieduto. Un appuntamento, prima di un eventuale verifica di governo, certamente di una verifica all'interno del partito.

La protesta degli esodati
Intanto al Nazareno, mentre arrivano gli esponenti del Pd è in corso la protesta di un gruppo di esodati. Divisi tra i vari ingressi della sede di largo del Nazareno gli esodati hanno applaudito ironicamente all'arrivo dell'ex viceministro dell'Economia Stefano Fassina e al momento dell'ingresso di diversi membri del Pd hanno esposto alcune magliette di contestazione su una delle quali campeggiava ad esempio la scritta "esodati non salvaguardati".