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POLITICA

Gli interventi al Nazareno

Direzione Pd, Civati vota contro la relazione, I Lettiani lasciano la direzione

Il leader della minoranza chiede di non votare la relazione del segretario per non creare un precedente ma poi annuncia il voto a favore. L'altro sfidante delle primarie non concorda con il documento proposto

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Gianni Cuperlo
Roma

Cuperlo frena, Civati si mette contro. Sono le uniche due 'defezioni' rispetto alla linea dettata dal segretario Matteo nel documento sottoposto al voto della direzione e che spinge per un 'nuovo esecutivo'. Intanto quasi tutti gli esponenti lettiani in direzione Pd stanno lasciando la sala per non partecipare al voto sul documento che sfiducia il Governo Letta. A lasciare la sala, tra gli altri Paola De Micheli, Vito De Filippo, Anna Ascani e Lorenzo Basso.

Zanda: "Serve accelerazione"
Dopo il segretario Matteo Renzi, il primo a parlare è il presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda. Il parlamentare sposa la tesi di Renzi, indicando che serve un "Governo che possa durare l'intera legislatura". Il Governo, ha aggiunto deve avere "un profilo politico innovativo che gli consenta di affrontare le emergenze. Questa prospettiva - ha concluso Zanda - rende necessaria l'accelerazione di cui ha parlato Renzi". 

Cuperlo: "Bene Renzi, ma chiedo di non votare la relazione"
Più cauto invece nel condividere la linea di Renzi, il leader della minoranza del partito, Gianni Cuperlo: " Assumiamo la linea indicata dal segretario ma chiedo che la direzione non venga chiamata ad esprimersi oggi con un voto, anche per evitare che si crei un precedente". Cuperlo ha ricordato poi che lui stesso la settimana scorsa aveva chiesto un chiarimento sul rapporto tra Pd e governo.

"L'introduzione di Matteo ha indicato un percorso e chiesto un mandato. Non possiamo sottrarci dal dare una risposta. Ma arriviamo a questo passaggio con grande preoccupazione. A Enrico va dato merito di aver assunto un impegno gravoso, ma qui il segretario ha illustrato iu motivi per cui ritiene che serva una discontinuità, il che è la richiesta di aprire una stagione nuova. Penso che sia giusto prenderne atto, ma è altrettanto doveroso farlo con la prudenza necessaria". Soprattutto, ha continuato Cuperlo "entrando nel merito di un passaggio come questo, che ha in se' un elemento di ambizione ma anche di un elemento traumatico". "Dalla palude spero che si esca non con un'accelerazione ulteriore ma con unità del partito", ha concluso Cuperlo. Ma su twitter il voto è stato confermato da Matteo Ricci, vicepresidente del Pd e che oggi presiede la direzione in corso e Cuperlo, poco dopo, ha annunciato il voto a favore della proposta di Renzi.




Civati boccia la linea Renzi e annuncia il suo voto contrario
Pippo Civati ha bocciato la linea di Matteo Renzi su un nuovo governo. Intanto, ha premesso, "ritengo necessaria la chiarezza voto e che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Questa è la scelta di sfiduciare Enrico Letta".

"Negli ultimi giorni si è assistito a una via di mezzo tra la prima repubblica e Shining", ha sottolineato, e quella che si sta prendendo "è una decisione avventata e pericolosa, non vedo cosa cambierebbe con la stessa maggioranza". "Io ho la smisurata ambizione di ridare la parola ai cittadini e andare al governo con una vittoria elettorale", ha chiarito, mentre "lo stiamo facendo con un passaggio un po' meno democratico". Per tutto questo, "io voterò contro con una preoccupazione: spero davvero che Berlusconi non ne voglia approfittare di questo passeggio e questo sarebbe altrettanto se non più doloroso".

Gentiloni: "Bivio alle spalle. Cambiare è strada obbligata"
Completamente in linea con renzi invece Paolo Gentiloni:"Credo che la strada stretta e in salita che abbiamo davanti sia diventata una strada obbligata e che il bivio di cui parlava il segretario lo abbiamo già alle spalle", ha detto Paolo Gentiloni nel suo intervento alla direzione del Pd.

"Troppo il rischio di uno stallo, di essere senza un governo in grado di cambiare rotta e forse persino senza una nuova legge elettorale", ha spiegato. «Abbiamo davanti un'unica possibilità: il cambiamento. Per andare avanti, senza screditare il lavoro fatto in questi mesi", ha chiarito. "Rispettiamo l'esito del congresso e prendiamo atto della volontà del segretario", ha sottolineato, "il nostro contributo non mancherà".

Speranza: "Pd metta su sue spalle il cambiamento"
Anche il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, ha dato il suo via libera alla proposta di Matteo Renzi di un nuovo governo. "Siamo d'accordo su questo passaggio, crediamo sia necessaria un'ulteriore riflessione sul programma e sul merito", ha spiegato il capogruppo Pd alla Camera.

"Oggi nella consapevolezza di una necessità e di una richiesta profonda di orientamento che arriva dai nostri siamo di fronte a un passaggio chiaro", ha proseguito. "La grande famiglia del Pd mette sulle sue spalle senza infingimenti la grande sfida delle riforme e del cambiamento del Paese. Questo partito è l'unico che può veramente provare a cambiare l'Italia. Andare al voto oggi significherebbe ammettere che la politica non ce la fa e che la nostra non è una democrazia che regge. Il senso del documento che viene proposto è condivisibile", ha concluso. 


Serracchiani: "Non è più il tempo del governo di servizio" 
"Oggi é stata fatta chiarezza in modo convincente. Non c'é un obbligo nel fare una scelta piuttosto che un'altra. È una scelta politica molto precisa. Oggi il Pd corre un rischio e ha deciso di non fare correre questo rischio al paese". Debora Serracchiani, parlando alla direzione del Pd, illustra il passaggio politico su cui i democratici dovranno votare.

"Abbiamo avuto un governo di servizio - ha detto - ma ora non é più il tempo del governo di servizio. Abbiamo bisogno di rispondere al Paese, cosa che é mancata in quest'ultimo periodo. E l'assunzione di responsabilità deve essere di tutti. Non ci si può limitare a prendere atto nel votare il documento".   

Fassina a Letta: "Non farci arrivare al voto divisi"
"Voglio chiedere a Letta di non farci arrivare al voto sull'ordine del giorno. La discussione è stata chiara, chi vota contro non lo fa certo perchè vuole la continuità. Io lo ringrazio di cuore e gli chiedo un ultimo atto di generosità: la posizione del Pd è chiara ne prenda atto". Questo l'intervento di Stefano Fassina.