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POLITICA

Grillo: "La disoccupazione aumenta, le balle pure"

Disoccupazione, Poletti: febbraio non contraddice i segnali positivi. Forza Italia all'attacco

Il ministro del Lavoro cerca di rassicurare dopo la pubblicazione dei dati Istat: il calo del numero degli occupati ''conferma la valutazione che in coda ad una crisi le cose tendono a non essere stabilizzate''. Brunetta: "Alla faccia del Jobs Act". La Cisl: dati preoccupanti

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Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (Lapresse)
Roma
Il calo dell'occupazione a febbraio rispetto a gennaio dopo due mesi di crescita ''conferma la valutazione che in coda ad una crisi le cose tendono a non essere stabilizzate''. È il commento ai dati Istat del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. A suo avviso la flessione dopo una fase positiva era "immaginabile" e questa situazione ''non contraddice i segnali positivi come il consolidamento della ripresa della fiducia da parte di imprese e consumatori''. Opposta la valutazione dell’opposizione, con Forza Italia e il Movimento 5 Stelle che attaccano il governo.
 
Poletti: dati da incrociare con altre statistiche
''I dati dell'Istat - spiega Poletti -  vanno incrociati con quelli comunicati dall'Inps sulla riduzione dell'utilizzo della cassa integrazione e con quelli che abbiamo tratto dalle comunicazioni obbligatorie, relativi ai mesi di gennaio e febbraio. Evidenziano una positiva crescita dei contratti a tempo indeterminato rispetto agli stessi mesi del 2014, (aspetto, ndr) che va nella giusta direzione di una stabilizzazione dei rapporti di lavoro".
 
Opposizione contro il governo
Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, va invece all’attacco. Su Twitter scrive: "Istat comunica disoccupazione in aumento a febbraio 2015, soprattutto giovanile. Renzi, alla faccia del Jobs act". "La disoccupazione aumenta, le balle pure", si legge in un post di Beppe Grillo su Facebook. "79mila nuovi contratti non sono nuovi assunti - scrive il leader del Movimento 5 Stelle - I tecnici dell’istituto precisano che si tratta di dati non confrontabili con quelli del governo sulle 79mila attivazioni di nuovi contratti, che sono dati di diversa natura e non necessariamente significano nuovi occupati". 
 
La Cisl: dati preoccupanti
Secondo il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, i dati diffusi dall'Istat sulla disoccupazione a febbraio ''dimostrano ancora una volta che senza un patto tra il governo, le parti sociali, le regioni, le istituzioni locali, le banche, tutte le forze responsabili del paese, non ci potrà essere un rilancio degli investimenti e nuova occupazione". A suo avviso i dati sul calo dell’occupazione giovanile e femminile sono “preoccupanti”. ''Il governo - aggiunge - deve cambiare strategia''.