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POLITICA

Piacenza

Disse "La Lega è razzista", Cecile Kyenge a processo per diffamazione

La querelò Salvini, oggi la prima udienza. L'ex ministra, attualmente eurodeputata Pd, ha rinunciato all'immunità parlamentare. La citazione a giudizio è arrivata dopo due richieste di archiviazione

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L'europarlamentare del Pd Cecile Kyenge a giudizio davanti al tribunale di Piacenza per diffamazione, dopo una querela presentata dal segretario della Lega, e attuale vicepremier, Matteo Salvini. La Kyenge, durante una festa dell'Unità a Parma nell'agosto del 2014, accusò la Lega di essere razzista. In tribunale a Piacenza si è aperto oggi il processo con la prima udienza.

Kyenge è finita sul banco degli imputati per quella frase detta durante un'intervista, riferendosi alla polemica allora legata a una foto pubblicata su Facebook da Fabio Rainieri, politico parmense e al tempo segretario della Lega Nord dell'Emilia. Nell'immagine, l'attuale parlamentare europea veniva paragonata a un orango (Rainieri, che oggi è vicepresidente dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna, per quel fotomontaggio è stato condannato in primo grado per diffamazione).

Matteo Salvini, in qualità di segretario della Lega, la querelò. "Ho deciso di rinunciare alla mia immunità parlamentare perché penso che i politici debbano assumersi le proprie responsabilità", ha detto Kyenge poco prima di entrare in aula.

Salvini e Lega parti civili
Matteo Salvini e la Lega si sono costituiti parte civile. Nel processo, come chiesto dal difensore di Kyenge, l'avvocato Gian Andrea Ronchi, saranno sentiti sia l'esponente dem sia il ministro dell'Interno e vicepremier, difeso dall'avvocato Claudia Eccher.

Il Gip: dire razzista equipara a nazismo
Affermare che la Lega è razzista è lesivo della reputazione "in quanto attribuisce al partito politico e ai suoi militanti idee e comportamenti di assoluto disvalore morale, giuridico e sociale e anche li equiparano a quelli del regime fascista e nazista che si è reso responsabile di gravissimi crimini contro l'umanità, richiamando la responsabilità storica e morale di quei crimini contro l'umanità, (tra i quali, notoriamente, vi è lo sterminio di milioni di persone, condotto sotto la spinta di un esasperato razzismo)". E' un passaggio dell'ordinanza con cui il Gip di Piacenza Stefania Di Rienzo il 26 gennaio dispose la formulazione dell'imputazione coatta per Cecile Kyenge. La decisione è arrivata dopo due richieste di archiviazione della Procura, a cui Matteo Salvini, come legale rappresentante e segretario federale, si era opposto. In seguito, la Procura piacentina ha disposto quindi la citazione in giudizio per Kyenge per diffamazione.

La difesa farà uno 'studio' su Lega e razzismo
Una consulenza tecnica di materia 'storico-politica' per stabilire se si può definire o meno la Lega un partito razzista. Ha chiesto di poterla produrre il difensore di Cecile Kyenge, l'avvocato Gian Andrea Ronchi, al tribunale di Piacenza, che ha ammesso l'istanza. Il difensore ora dovrà decidere a chi affidare lo studio, che sarà quindi presentato nel corso del processo, rinviato al 29 marzo.

Ma secondo il giudice l'espressione 'razzista' è offensiva della dignità e dell'identità politica della Lega perché "lungi dal costituire una qualifica ideologica, in realtà esprime una squalifica morale e politica di colui e di coloro nei cui confronti viene lanciata e ciò per l'evidente connessione tra la spietata politica di persecuzione razziale e il movimento nazista".

Kyenge sui social: Lega razzista? Giudicate voi...
Kyenge ha postato la domanda in un'immagine, in cui compaiono anche diversi titoli di giornali raccolti nel tempo: "Quando Salvini cantava: 'senti che puzza arrivano i napoletani'"; "Calderoli: 'quando vedo Kyenge penso a un orango'"; "La Lega: 'vagoni separati per extracomunitari'"; "Borghezio: 'Governo del Bonga bonga, Kyenge scelta del c...'". E ribadisce, nel commento: "Oggi a Piacenza: Salvini mi cita in tribunale, perché ho detto che la Lega è razzista. Lo è? Giudicate voi".

"Oggi fuori dal tribunale di Piacenza ho ricevuto parole di solidarietà da un militante leghista, dispiaciuto per la decisione di Salvini di denunciarmi per aver detto che la Lega è razzista" ha poi twittato, postando una propria foto all'uscita dal palazzo e dicendosi "al fianco dell'Italia che non è razzista. Combattere il razzismo - aggiunge - è un dovere costituzionale e morale". "Insieme all'Italia che ripudia il razzismo - conclude - chiunque ne sia l'autore!".