Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Dl-Enti-Locali-oggi-la-fiducia-alla-Camera-Ma-polemica-sui-tagli-alla-Sanita-daddd49f-9a0b-4c4f-9c9e-234c7ac6b69a.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Politica

Dl Enti Locali, oggi la fiducia alla Camera. Ma è polemica sui tagli alla Sanità

Il decreto legge contiene, tra l'altro, il taglio da 2,3 miliardi previsto per il 2015 alla Sanità. Il testo deve essere convertito in legge entro il 18 agosto

Condividi
Il Governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sul decreto enti locali, come annunciato ieri dal ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Il voto è previsto nelle prossime ore.

M5S e Sel hanno mosso forti critiche al governo: ad essere messi sotto accusa sono soprattutto i tagli alla spesa sanitaria. "Il governo mette la fiducia per nascondere 2,5 miliardi di tagli alla sanità. E' una cosa scandalosa", afferma Scotto, capogruppo di Sel. L'esecutivo punta "a privatizzare" la sanità e a favorire le lobby farmaceutiche, sostiene il M5S in una conferenza stampa alla Camera. "Sono tagli lineari e non agli sprechi" nota Businarolo, vice capogruppo alla Camera. 

Intanto la riforma della Pubblica Amministrazione arriva al rush finale in Senato. Il testo è a Palazzo Madama per la terza lettura parlamentare, che negli auspici del ministro Marianna Madia e del governo dovrebbe essere l’ultima. “Via libera entro giovedì”, ha detto il premier Matteo Renzi dal Giappone, dove è impegnato per una visita ufficiale, ma le fibrillazioni all’interno del Partito democratico continuano. 

I tagli alla Sanità
Il dl enti locali prevede tra le altre misure, come si è visto, il taglio di 2,3 miliardi di euro alla Sanità. Viene infatti recepita l'intesa siglata il 2 luglio scorso dal Governo e dalle Regioni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, sulla spesa sanitaria e sulla revisione del patto triennale per la salute 2014-2016, che prevede una riduzione del livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a 2.352 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015. Si introducono, inoltre, interventi sulla spesa per l'acquisto di beni e servizi nel settore sanitario, per dispositivi medici e per farmaci e si punta a una rinegoziazione da parte degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale dei contratti in essere con i fornitori dei beni e servizi, con la possibilita, in caso di esito negativo della rinegoziazione, di risolvere il contratto. L'obiettivo è una riduzione, su base annua, del 5 per cento del valore complessivo dei contratti in corso. Il decreto introduce inoltre le multe per i medici che prescrivono esami superflui e inutili.