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Coronavirus

Emergenza coronavirus

Dl Rilancio: dai migranti all'Irap, molti i nodi da sciogliere

Tensioni nella maggioranza sui migranti, M5s frena. Si sta valutando - dicono fonti interne alla maggioranza - l'ipotesi di espungere la norma dal decreto e affrontarla in un altro provvedimento. Slitta ancora il pre-consiglio che era fissato per le 18

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Ferri corti in maggioranza sulla questione regolarizzazione dei migranti, utilizzati come braccianti, colf e badanti. Ma tensioni si registrano anche sulle banche, passando per il bonus vacanze alle misure per la famiglia. Secondo quanto si apprende i tanti nodi sul tavolo rischiano di bloccare anche oggi il via libera del decreto Rilancio- contenente i 55 miliardi per far ripartire il Paese dall'emergenza Covid-19. Per questo, riferiscono fonti interne alla maggioranza, si sta valutando l'ipotesi di espungere la norma dal dl e affrontarla in un altro provvedimento. Il pre-Consiglio dei ministri sul Decreto intanto -  che dopo tre rinvii era stato fissato per le 18 - dovrebbe tenersi alle 20.30.  A questo punto le possibilità di un Cdm oggi sono ridotte al lumicino: con ogni probabilità il via libera arriverà domani e potrebbe arrivare con un 'salvo intese'.

Dl Rilancio. Le misure delle ultime bozze
Niente Irap a giugno per le imprese, Reddito di emergenza in due tranche per aiutare le famiglie più bisognose, risorse per le misure di contenimento del Covid nelle scuole e per potenziare i centri estivi, premi fino a 1.000 euro per medici e infermieri; 2,5 miliardi per aiutare le imprese che si devono adeguare alle norme per la ripartenza e niente Tosap sui tavolini all'aperto di bar e ristoranti. Spazia dalle famiglie alle aziende, dalla scuola alla sanità, il campo d'azione del decreto Rilancio.

Un provvedimento con risorse per 55 miliardi, che nelle ultime bozze si presenta come un maxi-decreto con 258 articoli. Il lavoro di limatura non è ancora finito ma al momento sono confermati i grandi capitoli, dal rinnovo degli ammortizzatori, al pacchetto congedi-bonus baby sitter, fino al rinvio a settembre delle scadenze fiscali e a un aiuto concreto per le prossime vacanze degli italiani, su cui è appena arrivato l'atteso via libera del premier Giuseppe Conte. 

Sul fronte dell'Irap verrà "abbonato il saldo e l'acconto" - ha detto a sorpresa il ministro dell'economia Roberto Gualtieri. Mentre sui tasti dolenti della liquidità e dei ritardi della cig promette che il Governo farà di più: "nel decreto ci saranno misure per accelerare la cig in deroga e sulla liquidità viene chiesto un impegno maggiore anche alle banche".

ok cambi orari nella P. A. Flessibilità per far fronte alla Fase 2. Resta sw
Lo smart warking nella pubblica amministrazione resta la modalità di lavoro ordinaria, ma per far fronte alla ripartenza del settore privato, legata alla fase 2, le amministrazioni possono spingere anche sulla leva della flessibilità dell'orario di lavoro, rivedendone l'articolazione giornaliera e settimanale. E' quanto si ipotizza in una norma da far rientrare nel Dl, posto che la ministra della P.A., Fabiana Dadone, è già intervenuta in materia con una direttiva ad hoc. 

Verso stralcio norma su prezzo mascherine
Dovrebbe uscire dal Decreto rilancio la norma (molto contestata) che stabiliva l'indicazione del prezzo consigliato delle mascherine da parte dei produttori o degli importatori. L'articolo prevede che i produttori "sono tenuti ad indicare il prezzo massimo di vendita consigliato" e "in caso di importazione dei dispositivi di protezione individuale di protezione delle vie respiratorie e delle mascherine chirurgiche il prezzo massimo di vendita consigliato è indicato dal soggetto importatore prevedendo un margine di ricarico sulla base di fattori fisiologici di mercato e comunque in ogni caso non superiore al 50% del costo di importazione". A chiedere lo stralcio dell'articolo, secondo quanto si apprende, sarebbe stato il Ministero dello Sviluppo economico, dato che sul tema è intervenuta una ordinanza del commissario Domenico Arcuri.

Migranti. M5s: "Accordo non camuffi sanatoria, diremmo no"
Restano distanti le posizioni delle forze di maggioranza sulla possibilità di regolarizzare i migranti che offrono la loro manodopera soprattutto in agricoltura. "Sul tema dei  lavoratori stagionali, rimaniamo fortemente contrari rispetto a qualunque intervento che si configuri come una regolarizzazione indiscriminata. Non riteniamo questa una soluzione che possa rispondere alle reali esigenze  delle nostre aziende del settore agroalimentare. Confermiamo il nostro principio di partenza: il permesso di soggiorno deve essere legato ad un contratto di lavoro, non viceversa". E' quanto scrive il M5s in una nota. "Resta poi confermato il nostro fermo 'no' rispetto a qualunque ipotesi di sanatoria sui reati commessi" si legge. "E' impensabile avallare un accordo che preveda un condoni penale" per chi sfrutta il lavoro irregolare nei campi" attacca il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia.

Sarebbe meglio - dice ancora Sibilia, in un video su Facebook - "dare importanti sgravi fiscali alle imprese agricole, in modo da poter assumere persone, magari anche giovani che oggi stanno percependo il reddito di cittadinanza, in modo che questi possano avere un lavoro stabile e dignitoso". 

Fonti dei 5Stelle inoltre rilevano che la proposta attuale sui cosiddetti lavoratori invisibili, inserita nel dl rilancio, "chiede di regolarizzare i migranti il cui permesso di soggiorno è scaduto oltre il 31 ottobre, ma nel frattempo - con un atto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti emanato ieri- sono stati già prorogati tutti i permessi di soggiorno in scadenza dal 31 gennaio fino al 31 agosto. La regolarizzazione oggi non serve".