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POLITICA

Coronavirus

Dl Ristori: verso scostamento da 8 miliardi e decreto Ter da 2 miliardi

Sul tavolo ci sono il dl Ristori ter, un nuovo scostamento e, se il governo chiuderà sul nome, la nomina del commissario alla Sanità in Calabria

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Il governo dovrebbe varare stanotte in Cdm un decreto Ristori ter che potrebbe arrivare a 2 miliardi e una richiesta di scostamento di 8 miliardi. E' quanto riferiscono fonti dell'esecutivo.

Bozza dl, 1,45 mld per ristori, anche a negozi scarpe
E' di soli 6 articoli la bozza del decreto Ristori ter sul tavolo del Consiglio dei ministri: vengono stanziati 1,45 miliardi per aumentare la dote dei contributi a fondo perduto per le attività colpite dalle misure restrittive anti-Covid. Alla lista dei codici Ateco che ricevono aiuti perché in zona rossa si aggiungono i negozi di scarpe e accessori.

Fondo 400 mln per i Comuni per aiuti alimentari
Un fondo da 400 milioni nel 2020 per consentire ai Comuni "di adottare misure urgenti di solidarietà alimentare" è previsto inoltre dalla bozza del decreto Ristori ter. I fondi andranno erogati ai Comuni entro 7 giorni dall'entrata in vigore del decreto. 

100mln per acquisto farmaci anti-Covid
Nella bozza si legge inoltre che arrivano 100 milioni in più a disposizione del commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri per "l'acquisto e la distribuzione sul territorio nazionale dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid-19". 

Il miliardo e 400 milioni di aiuti previsti vanno ad  incrementare il Fondo di 340 milioni già esistente, destinato alle  Regioni che cambiano area, passando dal giallo all'arancione e al rosso. Ai 340 milioni introdotti col dl ristori bis, varato nella  notte tra il 6 e 7 novembre, si aggiungono ora l'1,4 miliardi di aiuti del ter.

Il decreto ter, come ha spiegato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sarà coperto con risparmi dei fondi stanziati dai precedenti decreti anti-crisi, ma ancora non spesi, e servirà per finanziare le misure di ristoro in automatico alle regioni che cambiano di fascia. Nuove risorse per le imprese costrette a fermarsi o a limitare la propria attività a causa del cambio "di zona" di rischio, per le quali non sarà necessario ricorrere allo scostamento di bilancio.

Nel provvedimento saranno inoltre estese alcune norme del bis, come il credito d'imposta sugli affitti e il rinvio delle scadenze fiscali per gli Isa. L'extra deficit sarà invece utilizzato per finanziare il decreto ristori quater che arriverà dopo il via libera delle Camere allo scostamento previsto per giovedì 26.

In questo provvedimento dovrebbe trovare spazio anche il rinvio delle scadenze fiscali (acconti Irpef, Irap e Ires di fine novembre, i contributi previdenziali e le ritenute fiscali dei dipendenti di metà dicembre e l'acconto Iva del 27 dicembre) e delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, che altrimenti ripartirebbero il 10 dicembre.

Lo stop dovrebbe riguardare le imprese fino a 50 milioni di fatturato con perdite di almeno il 33 per cento. Sono ancora in corso le valutazioni, ma il calcolo delle perdite dovrebbe essere basato sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 per le scadenze di novembre e su novembre 2020, rapportato allo stesso mese dell'anno scorso, per i versamenti di dicembre. 

Gualtieri: "In Cdm 1,4 miliardi per le Regioni che cambiano fascia"
Al Cdm di oggi "metteremo altre risorse, circa 1,3-1,4 nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia" nelle misure di contenimento del virus. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a Omnibus. "Poi - ha proseguito Gualtieri - per poter usare un'altra parte di risorse dovuta ad un andamento economico un po' migliore delle previsioni, chiederemo al Parlamento l'autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l'economia nella fine d'anno".  "A inizio nuovo anno - ha spiegato ancora il ministro - a seconda della situazione economica e sanitaria, faremo un ultimo scostamento per concludere questa fase di aiuti che sarann omodulati proporzionalmente alla situazione dell'economia".

"Su Recovery Fund non siamo in ritardo, spero parta a febbraio e stop veti"
"Dipende quando finirà formalmente la procedura legislativa" ma "penso che dal punto di vista giuridico il piano" del Recovery Fund "formalmente partirà a febbraio, speriamo". Così il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, parlando a Omnibus su La7. "Spero" che i veti saranno superati in sede europea, ha proseguito il ministro, "spero che al consiglio europeo di dicembre questa irragionevole posizione di Orban e di altri Paesi venga superata perché non ha alcun senso".Quanto ai ritardi nell'elaborazione del documento definitivo, Gualtieri ha ribadito che "il Recovery plan lo vedrete entro i tempi stabiliti per elaborarlo. E' un piano ambizioso e ampio e vogliamo farlo bene. Siamo nella fase di interlocuzione con la commissione  e nessuno ha presentato il piano finale perché tutti i Paesi stanno lavorando con la commissione per affinare i progetti".

Infine, sulla governance del piano: "ci sarà una struttura di governance che serve dal punto di vista operativo perché il piano funziona che l'Europa paga quando gli obiettivi vengono conseguiti. Quindi la capacità di realizzazione è altrettanto importante della progettazione", ha concluso.

A proposito di un possibile cambio di maggioranza il ministro ha poi precisato: "Con Forza Italia c'è stato un dialogo responsabile sullo scostamento di bilancio e "fa piacere che da parte di Forza Italia ci sia stato un con atteggiamento di responsabilità", ma "non è" un allargamento della maggioranza:"non c'entra nulla". Non ci sarebbero dunque altri motivi circa la visita ieri al Mef delle due esponenti del partito Mariastella Gelmini e Renata Polverini  che "volevano sapere cosa il Governo intende fare" sul fronte dell'economia.   

"Siamo di fronte a un nuovo scostamento per rafforzare le azioni di ristoro per le imprese e i cittadini" quindi naturalmente "Il nostro auspicio è che le forze opposizione sostengano questa mobilitazione di risorse. Abbiamo notato un atteggiamento diverso da parte delle forze di opposizione, ci sono forze che ci sembrano su una linea di opposizione pregiudiziale e non ci sembra giusto in una fase così difficile per il Paese. Pensate che ieri in una audizione su sul Recovery plan un senatore di Fratelli d'Italia ha detto che aveva ragione Orban, che non è giusto che l'Unione europea interferisca,legittimando il veto. Dall'altra parte FI invece ha manifestato una posizione di responsabilità".

Scostamento: voto nell'Aula della Camera il 26 novembre
L'Aula della Camera esaminerà lo scostamento dal pareggio di bilancio giovedì 26 novembre a partire dalle 10.30. Lo ha comunicato all'assemblea di Montecitorio la vicepresidente Spadoni dando conto di "intese informali" tra i gruppi parlamentari.