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MONDO

Registrata la conversazione con i controllori di volo

"Dobbiamo scendere", l'ultima richiesta del volo fantasma prima del silenzio

"Abbiamo un problema, chiediamo il permesso di scendere di quota". E' stata questa l'ultima richiesta arrivata dal monoelica registrata dai controllori di volo americani

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“Abbiamo bisogno di scendere più in basso!”. E’ l’ultima richiesta fatta dal pilota del piccolo monoelica che si è poi schiantato al largo della Giamaica al controllo di volo americano.

La conversazione tra Larry Glazer, l’uomo ai comandi, e la torre di controllo è stata registrata e rilanciata dai media americani che hanno seguito con apprensione la storia “dell’aereo fantasma”.

Nella registrazione si sente Glazer comunicare ai controllori di volo di aver avuto un problema a bordo e chiedere di scendere dalla quota di 28mila piedi (8500metri). Al monoelica viene indicato di portarsi a 25mila piedi (7600metri) ma Glazer chiede di poter scendere ancora di più. Poi il silenzio.



L’ipotesi più accreditata è che per qualche motivo l’aereo su cui viaggiavano Glazer e la moglie, entrambi piloti, abbia avuto problemi di pressurizzazione e che gli occupanti siano andati in ipossia, abbiano cioè perso progressivamente i sensi a causa della mancanza di ossigeno dovuta all'altitudine.

L’ipotesi di un malore al pilota, come ictus o infarto, non spiegherebbe infatti perché la moglie non abbia preso il posto del marito ai comandi.

A 25mila piedi, spiega la Federal Aviation Administration, in assenza di pressurizzazione il tempo per andare in ipossia varia tra un minuto e 30 secondi e 3 minuti e mezzo.

Glazer era, è vero, un pilota con oltre 5mila ore di volo alle spalle. Ma, come spiegano gli esperti, è necessario un aggiornamento continuo. Se Glazer non avesse infatti seguito corsi di aggiornamento potrebbe non aver compreso in tempo il problema visto che sintomi e tempi dell’ipossia variano con il variare dell’età.