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Donald Trump diserta i briefing dell'intelligence. Washington Post: Ignora del tutto politica estera

Lo staff minimizza: il nuovo 'commander in chief' e' totalmente immerso nella formazione della sua nuova amministrazione. Dalla sua elezione solo due volte "The Donald" ha incontrato gli analisti delle agenzie Usa

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Il presidente eletto americano, Donald Trump, ha ricevuto finora solo due briefing top-secret dell'intelligence dopo la sua vittoria elettorale, una frequenza che e' notevolmente piu' bassa da quella dei suoi predecessori. Lo scrive il Washington Post, raccontando nel dettaglio il retroscena dal quale emerge anche lo sconcerto degli analisti.  

  Da due settimane, dopo la sua clamorosa vittoria dell'8 novembre,  un gruppo di analisti di intelligence e' pronto ogni giorno a fornire gli aggiornamenti super-confidenziali sugli sviluppi e le minacce alla sicurezza del Paese. Ma Trump finora e' apparso poco interessato. Piu' attento sembra essere il suo vice, Mike Pence, che invece ha partecipato agli incontri praticamente ogni giorno. Gli uomini di Trump minimizzano spiegando che il nuovo 'commander in chief' e' totalmente immerso nella formazione della sua nuova amministrazione. Ma altri interpretano lo scarso impegno come un segnale dell'indifferenza del presidente eletto alla politica estera, un presidente eletto che tra l'altro non ha alcuna significativa esperienza sulle questioni di sicurezza nazionale e durante la campagna elettorale e' stato molto critico con le capacita' delle agenzie di intelligence americane.

Trump ha partecipato a un briefing iniziale pochi giorni dopo la sua vittoria e poi ha preso parte  a un altro incontro con alcuni analisti martedi', prima di lasciare New York per le vacanze del Thanksgiving.    

Il 'daily brief' e' un documento top-secret che fornisce giornalmente al presidente americano la sintesi dei principali sviluppi e approfondimenti in tema di sicurezza ed e' stilato dalle principali 16 agenzie di intelligence americane. Il materiale e' ovviamente super-riservato e viene consegnato ogni mattina al presidente da analisti di intelligence selezionati per la loro esperienza e competenza. Da decenni viene fornito al presidente eletto ben prima del giorno del giuramento in modo che possa cominciare ad 'immergersi' nel lavoro che svolgera' alla Casa Bianca.

Il Daily Brief ovviamente e' anche un'occasione per i responsabili delle singole agenzie di entrare in contatto con l'uomo che poi sara' il loro referente ultimo. Subito dopo la sua elezione, nel 2008, il presidente Barack Obama -scrive ancora il Washington Post- non solo partecipava regolarmente a tutti i briefing ma si fece organizzare anche speciali sessioni su questioni particolari (tra cui il programma nucleare iraniano e le azioni "coperte' della Cia come la campagna di attacchi con droni in Pakistan).