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MONDO

La Nuova Casa Bianca

L'annuncio di Trump su Twitter: "E' un grande giorno, oggi costruiremo il muro con il Messico"

Un tweet della Casa Bianca conferma l'anticipazione arriva dal New York Times, secondo cui Trump intende firmare nella giornata di oggi un decreto che sblocca i fondi necessari per la costruzione del muro con il Messico. Gli ordini esecutivi attesi per oggi dovrebbero prevedere anche restrizioni per i rifugiati negli Usa e persone in possesso di visto provenienti da Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen

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Era una delle principali "promesse" della campagna elettorale e sembra che ora sia una delle prime che il presidente degli stati uniti intende onorare.

La prima avvisaglia arriva dal New York Times, che scrive che Donald Trump intende firmare nella giornata di oggi un decreto che sblocca i fondi necessari per la costruzione del muro con il Messico. Il quotidiano ipotizza che l'annuncio della firma verra' dato nel pomeriggio, quando e' prevista una visita di Trump al dipartimento della sicurezza interna.
A stretto giro e via twitter ariva la conferma dello stesso Trump.


 "Grande giorno domani (oggi in Italia, ndr) per la sicurezza nazionale. tra le tante cose, costruiremo il muro!", twitta il presidente degli Stati Uniti.


 

L'annuncio appare cosi' confermare le anticipazioni del New York Times sulla firma di un decreto sull'immigrazione e la costruzione della barriera al confine con il Messico.

Stop agli immigrati da paesi "a rischio terrorismo"
Gli ordini esecutivi attesi per oggi dovrebbero prevedere restrizioni per i rifugiati negli Usa e persone in possesso di visto provenienti da Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.  Si profila un bando temporaneo per i rifugiati fino a quando non saranno varate misure piu' stringenti sull'iter di accettazione.
Secondo i dati dell'Ufficio popolazione, rifugiati e migrazione del dipartimento di Stato americano, tra sabato e lunedi'
scorsi, cioe' a dire nei primi tre giorni di Trump alla Casa Bianca, sono stati ammessi negli Usa 136 rifugiati siriani.



Trump contro l'"ambientalismo senza controllo"
Donald Trump torna a puntare il dito su quello che definisce "l'ambientalismo senza controllo" della passata amministrazione e firma due ordini esecutivi per permettere la costruzione dei due controversi oleodotti, il Keystone e il Dakota Access, che era stata bloccata da Obama.  

Gli ordini non concedono i permessi finali ma avviano entrambi i progetti verso l'approvazione, secondo quanto è stato comunicato ai leader repubblicani dalla Casa Bianca. La mossa, come quella di ieri sul Tpp, non arriva a sorpresa dal momento che Trump aveva ripetuto più volte durante la campagna elettorale di voler dare il via libera a questi progetti, sostenuti da industria petrolifera e Gop - che sostiene che potranno essere un modo per creare posti di lavoro - ed osteggiati da ambientalisti e democratici.  

Dopo anni di braccio di ferro e continue revisioni, nel 2015 Barack Obama bocciò il progetto per portare il petrolio estratto dall'Alberta alle raffinerie del Texas. In effetti il Keystone Xl, progetto della canadese TransCanada Corp, prevede la realizzazione di un oleodotto fino in Nebraska, attraverso gli stati del Midwest, dove si potrà unire ad una pipeline già esistente. Nel bloccare il progetto, l'ex amministrazione democratica diede ascolto alle preoccupazioni di gruppi ambientalisti e politici locali. 

Gli ordini esecutivi di Trump prevedono che gli oleodotti costruiti negli Stati Uniti debbano usare l'acciaio statunitense. Trump ha detto ai giornalisti che "rinegozieremo alcuni termini" del Keystone XL. "Se a loro andrà bene, vedremo di costruire l'oleodotto. Si tratta di tanti posti di lavoro, 28.000". Con i due oleodotti, "rimetteremo all'opera un sacco di lavoratori del settore dell'acciaio". "Siamo molto risoluti: se costruiamo oleodotti negli Stati Uniti, bisogna usare tubature costruite negli Stati Uniti", ha detto Trump.

Negli ultimi mesi aveva attirato grande attenzione, anche internazionale, la vicenda del Dakota Access Pipeline, un oleodotto che si intende costruire sulle terre di una tribù Sioux che è riuscita a mobilitare un ampio movimento di protesta a Standing Rock, dove vi sono stati anche scontri tra polizia e manifestanti. Di fronte a queste proteste e mobilitazioni, il mese scorso l'amministrazione Obama aveva ordinato lo stop dei lavori e l'avvio di uno studio sull'impatto ambientale che la realizzazione di questo oleodotto avrebbe avuto.