FOOD
Sette anni fa toccò alla fiorentina
Divieti alimentari, dopo 14 anni torna in tavola la Pajata
Nel 2011 era stato adottato il bando in seguito all’allarme della “mucca pazza”. Riabilitato anche l'ossobuco, manca il cervello fritto

Quattordici anni fa la pajata veniva bandita dalle tavole a causa di un divieto dell'Unione Europea per far fronte all'emergenza mucca pazza (Bse). Il tipico piatto romano, a base di intestino tenue del vitellino da latte o del bue utilizzato per condire i rigatoni, torna ad essere legale. È solo l'ultimo dei ritorni delle pietanze della tradizione a base di carne bovina dopo le restrizioni sanitarie adottate nel 2001.
Modifica del regolamento comunitario
Il Comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione europea ha infatti approvato, come riferisce Coldiretti, la modifica del regolamento comunitario 999/2001 sulle misure di prevenzione e controllo della Bse che riammette in tavola la colonna vertebrale dei bovini e l’intero pacchetto intestinale.
Un via libera che segue all’assenza ormai dal 2009 di casi di mucca pazza in Italia.
Il via libera alla fiorentina
Sette anni fa (aprile 2008) era anche arrivato il nulla osta per la fiorentina "matura", ricavata da bovini fino ai 30 mesi di età. Per la fiorentina, infatti, la fine dell'esilio è avvenuta in due fasi: prima con la liberalizzazione della bistecca alla fiorentina ottenuta da animali sotto i 18 mesi di età (31 dicembre 2005), poi nel 2008 con l'estensione a 30 mesi.
Riabilitato l'ossobuco
A "resuscitare" è stato anche - ricorda la Coldiretti - l'ossobuco alla Finanziera piemontese, noto piatto medioevale tanto amato da Cavour, composto da varie frattaglie e animelle di vitello.
Bandito il cervello
Resta ancora bandito, invece, il cervello fritto, autentica "materia grigia" di bovino adulto prima scottata in brodo bollente e presentata in frittelle impastellate in acqua e farina o in uovo e pan grattato. Nella lista dei materiali a rischio dell'Unione Europea che devono essere eliminati, infatti, restano ancora solo il cranio, esclusa la mandibola e compresi il cervello e gli occhi, nonché il midollo spinale degli animali di età superiore ai 12 mesi.
La vittoria contro il morbo della "mucca pazza"
La vittoria nei confronti del morbo è stata ottenuta grazie a rigide norme di controllo e di eliminazione degli organi a rischio, ma anche - conclude la Coldiretti - con l'entrata in vigore, dal primo gennaio 2002, del sistema obbligatorio di etichettatura completa delle carni bovine in circolazione sul mercato, che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, ingrasso, macellazione e sezionamento, nonché un codice di identificazione, sorta di carta d'identità del bestiame.
Modifica del regolamento comunitario
Il Comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione europea ha infatti approvato, come riferisce Coldiretti, la modifica del regolamento comunitario 999/2001 sulle misure di prevenzione e controllo della Bse che riammette in tavola la colonna vertebrale dei bovini e l’intero pacchetto intestinale.
Un via libera che segue all’assenza ormai dal 2009 di casi di mucca pazza in Italia.
Il via libera alla fiorentina
Sette anni fa (aprile 2008) era anche arrivato il nulla osta per la fiorentina "matura", ricavata da bovini fino ai 30 mesi di età. Per la fiorentina, infatti, la fine dell'esilio è avvenuta in due fasi: prima con la liberalizzazione della bistecca alla fiorentina ottenuta da animali sotto i 18 mesi di età (31 dicembre 2005), poi nel 2008 con l'estensione a 30 mesi.
Riabilitato l'ossobuco
A "resuscitare" è stato anche - ricorda la Coldiretti - l'ossobuco alla Finanziera piemontese, noto piatto medioevale tanto amato da Cavour, composto da varie frattaglie e animelle di vitello.
Bandito il cervello
Resta ancora bandito, invece, il cervello fritto, autentica "materia grigia" di bovino adulto prima scottata in brodo bollente e presentata in frittelle impastellate in acqua e farina o in uovo e pan grattato. Nella lista dei materiali a rischio dell'Unione Europea che devono essere eliminati, infatti, restano ancora solo il cranio, esclusa la mandibola e compresi il cervello e gli occhi, nonché il midollo spinale degli animali di età superiore ai 12 mesi.
La vittoria contro il morbo della "mucca pazza"
La vittoria nei confronti del morbo è stata ottenuta grazie a rigide norme di controllo e di eliminazione degli organi a rischio, ma anche - conclude la Coldiretti - con l'entrata in vigore, dal primo gennaio 2002, del sistema obbligatorio di etichettatura completa delle carni bovine in circolazione sul mercato, che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, ingrasso, macellazione e sezionamento, nonché un codice di identificazione, sorta di carta d'identità del bestiame.