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MONDO

La lotta al terrorismo

Dopo Battisti: la lista dei latitanti quasi pronta, si lavora a 6 casi

Conferenza stampa al Viminale del ministro Salvini

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Sarebbero almeno sei i latitanti per fatti di terrorismo che, secondo le autorità italiane, potrebbero essere immediatamente estradati dalla Francia per scontare le condanne in Italia. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, sarebbe infatti questa l'ultima 'scrematura' effettuata dai tecnici del Viminale e del ministero della Giustizia sulla base dell'elenco completo dei latitanti di sinistra e destra fuggiti all'estero.

I tecnici hanno lavorato su due liste, una prima con trenta nomi - 27 di esponenti della sinistra e 3 di destra - e una seconda più ampia nella quale figurerebbero 37 soggetti, alcuni dei quali - è stato lo stesso ministro dell'Interno Matteo Salvini a dirlo - "temo però assolutamente irrecuperabili". L'analisi approfondita dei due elenchi ha dunque permesso di accertare che in almeno 6 casi già esiste un mandato di cattura europeo e, dunque, in presenza della volontà politica, sarebbe possibile intervenire.

Nel corso della conferenza stampa al Viminale, Salvini non è sceso nei dettagli, limitandosi a dire che l'elenco dei terroristi "è quasi ultimato" e che nei prossimi giorni l'Italia "verificherà la disponibilità al dialogo del governo francese". "Conto di perfezionare entro la settimana, con i colleghi di governo che con me condividono la responsabilità, le prime richieste di estradizione che - ha aggiunto - in alcuni casi sono già state confermate 20 anni fa ma non sono mai state perfezionate e ultimate". E questo perché "di alcuni soggetti, con nomi e cognomi e di cui è nota la residenza, condannati all'ergastolo e ora residenti in Francia, abbiamo già tutti i dati disponibili".

In precedenza, il ministero della Giustizia aveva fatto sapere: "Alla Francia sono state trasmesser ichieste di estradizione per tutti i latitanti localizzati nel Paese. Non risponde al vero, quindi, quanto - secondo fonti di stampa - avrebbe dichiarato la ministra francese, Nicole Belloubet, a proposito dell'assenza di istanze da parte delle autorità italiane".