SCIENZA
Spazio
Dopo AstroSamantha tre nuovi astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale
La Soyuz ha portato nel laboratorio orbitante il russo Oleg Kononenko, l'americano Kjell Lindgren e il giapponese Kimiya Yui. Prendono il posto di Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov, rientrati sulla Terra l'11 giugno scorso
Hanno girato quattro volte intorno alla Terra, poi a 400 chilometri di altezza si sono agganciati alla Stazione Spaziale Internazionale, che viaggia a quasi 28mila chilometri orari. Una manovra da manuale, seguita dai controlli di rito e dall’apertura del portellone. Nel laboratorio orbitante sono arrivati tre nuovi astronauti, che hanno colmato il vuoto lasciato l’11 giugno scorso da Samantha Cristoforetti e dai suoi colleghi Terry Virts e Anton Shkaplerov.
Il nuovo equipaggio
La capsula Soyuz partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, ha portato nello spazio il russo Oleg Kononenko, l'americano Kjell Lindgren e il giapponese Kimiya Yui. Mentre il primo è un veterano delle missioni spaziali, Lindgren e Yui sono alla prima esperienza in orbita. Ad aspettarli hanno trovato altri tre astronauti: i russi Gennady Padalka e Mikhail Kornienko e lo statunitense Scott Kelly.
ISS al completo
La ISS torna dunque a operare a pieno regime, dopo quasi tre mesi di imprevisti. A fine aprile l’incidente al cargo russo Progress aveva imposto una serie di modifiche ai programmi, con l’allungamento di quasi un mese della missione di Cristoforetti, Virts e Shkaplerov e lo slittamento di due mesi del lancio dell’equipaggio giunto oggi nello spazio.
Il nuovo equipaggio
La capsula Soyuz partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, ha portato nello spazio il russo Oleg Kononenko, l'americano Kjell Lindgren e il giapponese Kimiya Yui. Mentre il primo è un veterano delle missioni spaziali, Lindgren e Yui sono alla prima esperienza in orbita. Ad aspettarli hanno trovato altri tre astronauti: i russi Gennady Padalka e Mikhail Kornienko e lo statunitense Scott Kelly.
ISS al completo
La ISS torna dunque a operare a pieno regime, dopo quasi tre mesi di imprevisti. A fine aprile l’incidente al cargo russo Progress aveva imposto una serie di modifiche ai programmi, con l’allungamento di quasi un mese della missione di Cristoforetti, Virts e Shkaplerov e lo slittamento di due mesi del lancio dell’equipaggio giunto oggi nello spazio.