POLITICA
Intervista al Tg1
Dopo il Quirinale, Renzi: "Le riforme vanno avanti, si vota nel 2018"
Il premier parla dopo l'elezione di Sergio Mattarella e assicura sul cammino delle riforme

Eletto il nuovo presidente della Repubblica, il premier Matteo Renzi non si ferma e, intervistato al Tg1, promette: "Le riforme andranno avanti comunque e scommetto che andranno avanti anche con l'apporto di Forza Italia. E non si vota prima del 2018, ci sono le condizioni perchè dopo anni di crisi e segni meno l'Italia torni al segno più".
Il nome del giorno è però ovviamente quello di Sergio Mattarella, nuovo inquilino del Quirinale: "Abbiamo detto a Mattarella buon lavoro, insieme al Presidente Napolitano. Sembra riduttivo, ma 'buon lavoro' lo stanno dicendo tutti gli italiani" dice Renzi, che indica come, secondo lui, il nuovo presidente della Repubblica interpreterà il suo ruolo: "Un arbitro. Dirà dei sì e dei no lo farà sulla base delle sue convinzioni e della Carta costituzionale. Non saranno sì e no ai partiti ma nell'interesse dell'Italia". Sull'uomo poi parole di elogio: "Uno straordinario galantuomo, una persona perbene che ha combattuto contro l'ingiustizia e la mafia. Ha saputo dimettersi per un ideale. La sua legge elettorale tiene il rapporto tra cittadini e territorio che vogliamo recuperare noi".
Infine, un appello al suo partito, a quel Pd tanto spesso diviso che nell'elezione per il COlle ha risaputo però trovare l'unità: "Quando gli elettori hanno dato al Pd il 40,8 per cento alle europee hanno detto basta con le solite divisioni, correnti e polemicucce. Oggi il Pd ha dato una risposta all'altezza di quella richiesta. Oggi è un giorno bello
non solo per deputati e senatori del Pd, ma anche per iscritti e militanti".
Il nome del giorno è però ovviamente quello di Sergio Mattarella, nuovo inquilino del Quirinale: "Abbiamo detto a Mattarella buon lavoro, insieme al Presidente Napolitano. Sembra riduttivo, ma 'buon lavoro' lo stanno dicendo tutti gli italiani" dice Renzi, che indica come, secondo lui, il nuovo presidente della Repubblica interpreterà il suo ruolo: "Un arbitro. Dirà dei sì e dei no lo farà sulla base delle sue convinzioni e della Carta costituzionale. Non saranno sì e no ai partiti ma nell'interesse dell'Italia". Sull'uomo poi parole di elogio: "Uno straordinario galantuomo, una persona perbene che ha combattuto contro l'ingiustizia e la mafia. Ha saputo dimettersi per un ideale. La sua legge elettorale tiene il rapporto tra cittadini e territorio che vogliamo recuperare noi".
Infine, un appello al suo partito, a quel Pd tanto spesso diviso che nell'elezione per il COlle ha risaputo però trovare l'unità: "Quando gli elettori hanno dato al Pd il 40,8 per cento alle europee hanno detto basta con le solite divisioni, correnti e polemicucce. Oggi il Pd ha dato una risposta all'altezza di quella richiesta. Oggi è un giorno bello
non solo per deputati e senatori del Pd, ma anche per iscritti e militanti".