MONDO
Turchia
Dopo la strage migliaia in piazza ad Ankara. Governo turco: "C'è la mano dell'Isis"
Sarebbero stati identificati i due attentatori: si tratta di un uomo tra i 25 e i 30 anni e di una donna. Ancora nessuna rivendicazione, per gli inquirenti dietro la strage c'è l'Isis. Migliaia in corteo ad Ankara per ricordare le vittime, cariche e lacrimogeni della polizia contro i manifestanti

Migliaia di persone si sono ritrovate stamani nel centro della capitale turca Ankara per commemorare la strage avvenuta ieri prima di una manifestazione per la pace. Il governo parla du due attentatori suicidi, fra i quali una donna - e accusa l'Isis. Le persone scese in piazza per manifestare invece sospettano una strategia della tensione e accusano il governo.
Oltre 120 morti e più di 500 feriti
I morti sono almeno 128, in base a quanto riferito dal partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas al corteo. I feriti sono 508, secondo il centro di coordinamento del governo e 65 di loro sono in gravi condizioni.
La polizia turca ha identificato due kamikaze
La polizia, riporta la stampa locale, avrebbe identificato due kamikaze. Un attentatore sarebbe un uomo di età compresa tra i 25 e i 30 anni, identificato grazie alle impronte digitali recuperate nei frammenti di un ordigno. L'altro kamikaze sarebbe invece una donna.
La polizia turca sospetta che uno dei due kamikaze sia il fratello più grande dell'attentatore suicida di Suruc, al confine con la Siria, dove il 20 luglio scorso 34 persone morirono in un attentato kamikaze. Lo riporta il giornale turco Haberturk.
Stando a fonti di polizia citate dal quotidiano, il tipo di esplosivo utilizzato e la scelta dell'obiettivo dell'attacco sembrano far risalire a un gruppo nella sfera dello Stato islamico, noto come 'Adiyaman ones', il cui nome si riferisce alla provincia di Adiyaman nel sudest della Turchia.
Il partito filo curdo Hdp accusa il governo
Il leader del partito di sinistra pro curdi Hdp, Selahattin Demirtas, accusa il governo di avere le mani macchiate di sangue, sostenendo che non abbia indagato in modo completo sull'attacco di Suruc e su quello avvenuto prima delle elezioni a un comizio Hdp a Diyarbakir il 7 giugno.
"Stiamo assistendo a un enorme massacro, una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc", accusa il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, rievocando l'attentato a un suo comizio nella "capitale" curda del sud-est in cui morirono 2 persone alla vigilia del voto del 7 giugno. L'Hdp punta il dito contro il governo Davutoglu, giudicato incapace di garantire la sicurezza dei manifestanti contro pezzi deviati delle istituzioni che potrebbero aver organizzato l'attentato: "Siamo di fronte a uno stato assassino che si è trasformato in una mafia".
Le proteste contro il governo
I manifestanti si sono radunati a piazza Sihhiye, vicino al luogo dell'attentato, la polizia non ha infatti permesso che i manifestanti arrivassero fino alla stazione ferroviaria. La polizia ha infatti effettuato cariche e usato gas lacrimogeni per disperdere quanti volevano raggiungere il punto esatto dove i due kamikaze hanno seminato morte. Proteste che seguono quelle avvenute ieri sera a Istanbul e in molte città turche: in migliaia hanno manifestato contro il Governo, accusato di essere responsabile delle strage. I manifestanti anche oggi sono tornati a chiedere le dimissioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Pkk bombardato da aerei turchi, nonostante cessate il fuoco unilaterale
La tensione resta alta. Nonostante il Pkk avesse annunciato ieri un cessate il fuoco unilaterale fino al 1° novembre, giorno delle elezioni (confermato oggi dal governo), salvo per autodifesa, l'esercito turco ha compiuto attacchi aerei contro obiettivi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel sudest della Turchia e nel nord dell'Iraq uccidendo 49 membri della guerriglia curda. Lo riferisce l'esercito di Ankara. Nella provincia orientale di Erzurum sono rimasti uccisi anche due soldati turchi.
Oltre 120 morti e più di 500 feriti
I morti sono almeno 128, in base a quanto riferito dal partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas al corteo. I feriti sono 508, secondo il centro di coordinamento del governo e 65 di loro sono in gravi condizioni.
La polizia turca ha identificato due kamikaze
La polizia, riporta la stampa locale, avrebbe identificato due kamikaze. Un attentatore sarebbe un uomo di età compresa tra i 25 e i 30 anni, identificato grazie alle impronte digitali recuperate nei frammenti di un ordigno. L'altro kamikaze sarebbe invece una donna.
La polizia turca sospetta che uno dei due kamikaze sia il fratello più grande dell'attentatore suicida di Suruc, al confine con la Siria, dove il 20 luglio scorso 34 persone morirono in un attentato kamikaze. Lo riporta il giornale turco Haberturk.
Stando a fonti di polizia citate dal quotidiano, il tipo di esplosivo utilizzato e la scelta dell'obiettivo dell'attacco sembrano far risalire a un gruppo nella sfera dello Stato islamico, noto come 'Adiyaman ones', il cui nome si riferisce alla provincia di Adiyaman nel sudest della Turchia.
Il partito filo curdo Hdp accusa il governo
Il leader del partito di sinistra pro curdi Hdp, Selahattin Demirtas, accusa il governo di avere le mani macchiate di sangue, sostenendo che non abbia indagato in modo completo sull'attacco di Suruc e su quello avvenuto prima delle elezioni a un comizio Hdp a Diyarbakir il 7 giugno.
"Stiamo assistendo a un enorme massacro, una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc", accusa il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, rievocando l'attentato a un suo comizio nella "capitale" curda del sud-est in cui morirono 2 persone alla vigilia del voto del 7 giugno. L'Hdp punta il dito contro il governo Davutoglu, giudicato incapace di garantire la sicurezza dei manifestanti contro pezzi deviati delle istituzioni che potrebbero aver organizzato l'attentato: "Siamo di fronte a uno stato assassino che si è trasformato in una mafia".
Le proteste contro il governo
I manifestanti si sono radunati a piazza Sihhiye, vicino al luogo dell'attentato, la polizia non ha infatti permesso che i manifestanti arrivassero fino alla stazione ferroviaria. La polizia ha infatti effettuato cariche e usato gas lacrimogeni per disperdere quanti volevano raggiungere il punto esatto dove i due kamikaze hanno seminato morte. Proteste che seguono quelle avvenute ieri sera a Istanbul e in molte città turche: in migliaia hanno manifestato contro il Governo, accusato di essere responsabile delle strage. I manifestanti anche oggi sono tornati a chiedere le dimissioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Pkk bombardato da aerei turchi, nonostante cessate il fuoco unilaterale
La tensione resta alta. Nonostante il Pkk avesse annunciato ieri un cessate il fuoco unilaterale fino al 1° novembre, giorno delle elezioni (confermato oggi dal governo), salvo per autodifesa, l'esercito turco ha compiuto attacchi aerei contro obiettivi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel sudest della Turchia e nel nord dell'Iraq uccidendo 49 membri della guerriglia curda. Lo riferisce l'esercito di Ankara. Nella provincia orientale di Erzurum sono rimasti uccisi anche due soldati turchi.