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ITALIA

Dottoressa uccisa in Calabria, il pm: vicini alla soluzione

La donna è stata aggredita mentre faceva jogging. L'arma del delitto è un piede di porco trovato a pochi metri dal cadavere

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"Stiamo stringendo il cerchio". A dirlo è stato il procuratore della Repubblica di Paola Bruno Giordano in merito alle indagini sul delitto della dottoressa Anna Giordanelli. Il magistrato non ha voluto aggiungere altro, ma secondo fonti vicine alle indagini, un uomo, che avrebbe legami familiari con la vittima, sarebbe stato portato nella caserma dei carabinieri per essere interrogato e su di lui graverebbero i sospetti di essere l'autore dell'omicidio. Sempre secondo quanto si è appreso, le indagini avrebbero imboccato la via dell'ambito familiare.

Dalla dinamica dell'omicidio - la donna è stata uccisa con colpi alla testa e non avrebbe altre ferite - gli investigatori si sono convinti che la vittima conosceva, quantomeno di vista, il suo aggressore e che non temeva per la sua vita. Anna Giordanelli, medico di base di Cetraro, è stata aggredita ieri pomeriggio mentre faceva jogging in una zona isolata del paese, nei pressi della sua abitazione.  

A portare ad una svolta decisiva le indagini è stato il rinvenimento dell'arma con cui la donna è stata uccisa. Si tratta di un piede di porco, trovato ancora sporco del sangue della vittima, perfettamente compatibile con le ferite al capo individuate dal medico legale. Esclusa da subito la pista di un'aggressione di natura sessuale o predatoria - alla Giordanelli non è stato sottratto nulla – già da ieri sera le indagini dei carabinieri della stazione di Cetraro e del comando di Paola si sono concentrate sull'ambiente familiare della donna. La Giordanelli è stata trovata ieri pomeriggio riversa sul ciglio della strada da un passante che pensando ad un malore, ha avvertito i soccorsi. Quando investigatori e medici del 118 sono arrivati per lei non c'era più nulla da fare.