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Coronavirus

Le restrizioni per le festività

​Dpcm, Zaia: "Non c'è base scientifica nelle chiusure dei confini tra comuni"

"Non è norma a tutela assembramenti, il Cts dice le mie stesse cose" afferma il governatore del Veneto, che spera "in un ravvedimento del governo per le date del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio"

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Il comune di Zoppè di Cadore, nel Bellunese: ha 197 residenti

"A Natale siamo tutti più buoni e quindi spero dal Governo un ravvedimento del provvedimento sullo stop di movimento tra i Comuni nelle date del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale sottolinea che ci sono "ancora giorni davanti" per poter mettere mano al Dpcm. "In Veneto è a fianco del Governo. Noi non vogliamo essere dall'altra parte della barricata, ma dobbiamo trovare soluzione. Facciamo passare qualche giorno e penso che ci sarà pur qualche incontro prima delle festività. Abbiamo quindi margine per provare a convincere il Governo a modificare il provvedimento".

"Se non vogliono, a quel punto diventa un totem". Bisogna, però, che "si trovi una soluzione giuridica, perché di mezzo c'è un decreto legge" , ha aggiunto il governatore veneto. "Se da un lato è indispensabile pensare alle restrizioni, è altrettanto vero che da un punto di vista epidemiologico sanitario, la chiusura dei confini comunali nelle tre date non ha una ratio sostenibile. Mi fa piacere che il Cts  dopo di me abbia detto le stesse cose".

"Se prima si pensava che dicessi corbellerie - precisa-, voglio ora vedere se si riconferma il giudizio o se siamo in due a dire sciocchezze. Se avessero detto 'tutti chiusi in casa', uno può o meno condividere questo diktat, ma almeno c'è una ratio uguale per tutti. Sarebbe stata una norma uniforme. Ma dire che, dal punto di vista sanitario, il rischio di contagio della chiusura di un comune di poche migliaia di abitanti in quei tre giorni sia uguale a quello della chiusura dei confini di un comune di tre milioni di abitanti, vuol scientificamente dire una bestialità". Pertanto, rileva, "non è una norma a tutela degli assembramenti o di eventuali rischi di diffusione del contagio".

"A consuntivo, se resta ferma questa norma, - avverte Zaia - quanti la rispetteranno? E non è giusto non rispettarla - sottolinea -,  perché la legge va rispettata". Per il Governatore del Veneto "non è quindi vero che non si possa prendere in mano questa situazione, alla luce anche di quello che dice il Cts. Il Veneto, ma anche tutte le Regioni - osserva - garantirà "la leale collaborazione con il Governo, fine in fondo. Non sto affatto dicendo che il provvedimento è tutto da gettare, anzi ci sono misure assolutamente utili, ma la parte relativa alle tre festività, dal punto di vista sanitario, non è giustificabile e dal punto di vista di altre motivazioni ce le spiegheranno".

Zaia, infine, evidenzia che "è un Dpcm scritto in un momento non facile in questo paese. Nessun Governo avrebbe avuto vita facile nel scrivere un provvedimento in questo momento storico. Certo è che se si fosse approfittato per fare un percorso assieme, giorno dopo giorno con i governatori, penso che -conclude - qualcosa di utile avrebbero potuto portare in dote anche alle Regioni".

In Veneto 39 'micro Municipi' sotto 1.000 abitanti
In Veneto ci sono 39 Comuni su 563 con meno di 1.000 abitanti, il 7% del totale regionale, che in base all'ultimo Dpcm, che vieta gli spostamenti tra Municipi nel periodo di Natale, saranno in grave difficoltà.  Lo afferma la Fondazione Think Tank Nord Est, analizzando i dati della popolazione residente nei piccoli Comuni del Veneto.L'area dove sono più presenti è la provincia di Belluno, con 17 "micro Municipi", 10 nel Vicentino, 5 micro Comuni nel Veronese,4 nel Rodigino, 2 nel Padovano e uno in provincia di Treviso.

Si tratta di località distribuite soprattutto nelle zone montane e pedemontane, ma anche nella bassa pianura. I più piccoli sono due della provincia berica: Laghi con 124 residenti e Lastebasse con 191, seguito a poca distanza da Zoppè di Cadore, nel Bellunese, con 197. Allargando l'analisi, in Veneto ci sono 177 Comuni con meno di 3.000 abitanti (il 31%), 287 se alziamo il limite a 5.000 abitanti (il 51%).   "I residenti nei piccoli Comuni - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - soffriranno più degli altri l'isolamento a cui saremo costretti durante le festività natalizie per limitare i contagi da coronavirus, ma dobbiamo renderci conto che questi Municipi sono un modello non più sostenibile. Dal punto di vista umano dispiace soprattutto per gli anziani soli, per i quali si potrebbe valutare una deroga. Ma Governo e Regione dovrebbero lavorare per favorire le aggregazioni tra questi piccoli Comuni, con l'obiettivo di migliorare i servizi - conclude - e garantire maggiori opportunità di lavoro e di crescita anche alle aree più periferiche".