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ECONOMIA

L'ultimo direttorio

Draghi lascia i tassi a zero: "I rischi per la crescita restano orientati al ribasso"

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Tassi di interesse inchiodati a zero nell'area euro, con la Bce che ribadisce l'orientamento a non aumentarli per un prolungato periodo di tempo. La Bce ha poi confermato il riavvio degli acquisti di titoli di Stato, ormai imminente dal primo novembre, al ritmo di 20 miliardi di euro al mese e "finché necessario a rafforzare l'impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento", senza quindi fissare una scadenza a queste operazioni.

Sono alcuni dei provvedimenti del pacchetto di nuove misure di stimolo varato a settembre, in risposta all'indebolimento dell'economia che compromette una risalita dell'inflazione ai valori obiettivo dell'istituzione.

Proprio oggi i dati delle indagini sulle imprese di ottobre hanno confermato un quadro di stagnazione nell'area euro, zavorrata dalla contrazione nel settore manifatturiero. Le decisioni sono in linea con le attese dei mercati.

A fare il punto sulla situazione è stato il presidente Mario Draghi, che oggi ha tenuto il suo ultimo Consiglio direttivo: da novembre gli subentrerà la francese Christine Lagarde.

Draghi: "Tassi bassi fino a che prospettive inflazione vicino ma sotto il 2%"
"Ci  attendiamo che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali  finché non vedremo le prospettive di inflazione convergere  saldamente su un livello sufficientemente prossimo, ma  inferiore al 2% nel nostro orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche  dell'inflazione di fondo" ha detto Draghi in conferenza stampa a Francoforte.

"Dal 10 novembre acquisti netti per 20 miliardi al mese"
"Il  Consiglio direttivo ha stabilito di riprendere gli acquisti netti nell'ambito del suo programma di acquisto di attività  a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal 10  novembre- ha detto ancora il presidente della Bce-. Ci attendiamo che proseguiranno finché necessario  a rafforzare l'impatto di accomodamento dei nostri tassi di  riferimento e che termineranno poco prima che inizieremo a  innalzare i tassi di riferimento".

"Politica monetaria altamente accomodante a lungo"
"Il Consiglio direttivo ha ribadito la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo e resta pronto ad adeguare  tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l'inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria" ha spiegato. 

"Rischi per prospettive crescita restano orientati al ribasso"
"I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro  restano orientati verso il basso". Lo ha detto il presidente  della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte  sottolineando come 'questi rischi riguardano principalmente la prolungata presenza di incertezze connesse a fattori  geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti'.

"I paesi con debito pubblico elevato perseguano politiche prudenti"
"I  governi dei paesi con un debito pubblico elevato devono perseguire politiche prudenti che creino le condizioni  affinché gli stabilizzatori automatici operino liberamente" ha detto il presidente della Bce, . Tutti i paesi - ovvero sia quelli con spazi fiscali sufficienti per misure pro-crescita sia quelli con un alto debito elevato a cui sono consigliate politiche prudenti - "dovrebbero intensificare gli sforzi per  conseguire una composizione delle finanze pubbliche più  favorevole alla crescita".

"Migliorare funzionamento Unione economica e monetaria è priorità"
"La  trasparente e coerente applicazione del quadro di riferimento dell'Unione europea per la governance economica e fiscale, nel tempo e nei vari paesi, resta essenziale per consolidare  la capacita' di tenuta dell'economia dell'area dell'euro" ha detto ancora, sottolineando come  "migliorare il funzionamento dell'Unione economica e monetaria rimane una priorità". Il Consiglio direttivo, ha aggiunto Draghi, "apprezza i lavori in atto ed esorta ad  adottare ulteriori misure specifiche e incisive per il completamento dell'unione bancaria e dell'unione dei mercati dei capitali".

"I benefici dei tassi negativi molto superiori agli effetti collaterali"
I benefici comportati dall'introduzione dei tassi negativi sono stati nettamente superiori agli effetti collaterali. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte in risposta all'allarme sollevato dal  Fondo Monetario sul rischio che una politica di tassi negativi a lungo possa portare a conseguenze negative per il  sistema finanziario. "L'Fmi non ha detto che i tassi negativi  non sono stati efficaci - ha aggiunto Draghi - in realtà la valutazione è stata complessivamente positiva e per noi è molto positiva. I tassi negativi hanno stimolato l'economia e  l'occupazione. Semmai l'Fmi ha guardato all'orizzonte di lungo periodo, ma è qualcosa che monitoriamo con attenzione  ed è per questo che a settembre abbiamo introdotto un  sistema a due livelli per la remunerazione dei depositi".

"Ci vorrà diverso tempo prima di raggiungere limiti Qe"
"Sono  d'accordo con la valutazione del nostro capo economista Philip Lane che ci vorrà molto tempo prima di raggiungere i limiti del quantitative easing", ha concluso il presidente della Bce, facendo  riferimento ai capital keys su cui è strutturato il programma di acquisti di asset.

Quello di oggi è stato l'ultimo direttorio di Mario Draghi
Dopo otto anni e di intenso, onorato e celebrato servizio, Mario Draghi è giunto al suo ultimo Consiglio direttivo della Bce. Dal primo novembre alla presidenza gli subentrerà la francese Christine Lagarde. E il 28 novembre si terrà una cerimonia per il passaggio di consegne. Come c'era da aspettarsi da colui che la stragrande maggioranza degli osservatori considera il salvatore dell'euro, Draghi lascia l'istituzione avendo già allestito un ampio pacchetto di misure con cui contrastare la recente frenata dell'economia. Provvedimenti ritenuti necessari date le implicazioni che la debolezza economica ha nel rallentare la normalizzazione dell'inflazione. La Bce, infatti, ha come mandato quello di garantire la stabilità dei prezzi, quantificata in un caro vita medio vicino al 2 per cento (mentre al momento è vicino all'1%).

Draghi: "Ho cercato di svolgere il mio mandato nel modo migliore"
"Mi sento come qualcuno che ha cercato di svolgere il proprio mandato nel miglior modo possibile". Lo ha affermato in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi. A chi gli chiedeva quale fosse il suo rimpianto, ha spiegato di non avere una risposta. "Mi concentro su cose che vanno fatte e non sul passato", ha affermato, ricordando che "il passato non si può cambiare".

"Nessun consiglio per Lagarde, sa benissimo cosa fare"
"Non ho alcun consiglio da dare a Christine Lagarde. Sa benissimo cosa fare e avrà molto tempo davanti a sé per decidere  insieme al consiglio direttivo la strada da seguire". Lo ha  detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza  stampa a Francoforte.

"Tutti in Italia ormai sanno che l'euro è irreversibile"
"Dal 2013 a oggi, la situazione è cambiata interamente. Tutti in Italia sanno e affermano che l'euro è irreversibile" ha affermato poi in risposta alla domanda di un giornalista che gli chiedeva di commentare l'intervento di un economista tedesco Hasmussen, che nel 2013 aveva scritto che l'Italia non poteva essere salvata da fuori ma doveva salvarsi da sé. "La popolarità dell'euro non è  mai stata così alta, anche in Italia" ha detto Draghi.