ECONOMIA
Bce
Draghi: l'Europa cresce in modo robusto ma serve ancora pazienza
Il presidente della Banca Centrale Europea: "Va difeso il libero commercio. L'acquisto di titoli di stato potrebbe proseguire oltre settembre"

“L’economia di Eurolandia è cresciuta in modo robusto. Questa solida performance si è tradotta in notevoli miglioramenti del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione nell’area euro è sceso ai minimi dal 2008. Il numero di occupati è invece cresciuto di quasi 8 milioni di unità dalla metà del 2013”. Lo afferma il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi nel discorso depositato presso l’International Monetary and Financial Committee, organismo del Fondo Monetario Internazionale.
“Preservare scambi commerciali aperti e liberi è cruciale per la crescita globale, i cui rischi – prosegue Draghi - restano sostanzialmente equilibrati. Quelli al ribasso continuano ad essere legati soprattutto a fattori globali, incluso un aumento del protezionismo, che potrebbe già avere avuto un impatto negativo sugli indicatori della fiducia globale”.
Rimangono, secondo il presidente della Bce, le preoccupazioni per un tasso di inflazione ancora troppo basso. “Un ampio grado di stimoli monetari resta necessario per sostenere l’inflazione – ha spiegato Draghi –Servono pazienza, persistenza e prudenza in merito alla politica monetaria. Il piano di acquisti di titoli di stato andrà avanti all’attuale velocità di 30 miliardi di euro fino alla fine di settembre e oltre se necessario. In ogni caso andrà avanti fino a che la Bce non vedrà un sostenuto aggiustamento dell’inflazione in linea con i suoi obiettivi”.
Quanto alle condizioni del sistema bancario nell’area Euro, queste continuano a migliorare ma “nonostante gli sviluppi positivi alcune sfide strutturali continuano a pesare sulle prospettive di redditività delle banche. Gli Npl restano alti in alcuni paesi”.
“Preservare scambi commerciali aperti e liberi è cruciale per la crescita globale, i cui rischi – prosegue Draghi - restano sostanzialmente equilibrati. Quelli al ribasso continuano ad essere legati soprattutto a fattori globali, incluso un aumento del protezionismo, che potrebbe già avere avuto un impatto negativo sugli indicatori della fiducia globale”.
Rimangono, secondo il presidente della Bce, le preoccupazioni per un tasso di inflazione ancora troppo basso. “Un ampio grado di stimoli monetari resta necessario per sostenere l’inflazione – ha spiegato Draghi –Servono pazienza, persistenza e prudenza in merito alla politica monetaria. Il piano di acquisti di titoli di stato andrà avanti all’attuale velocità di 30 miliardi di euro fino alla fine di settembre e oltre se necessario. In ogni caso andrà avanti fino a che la Bce non vedrà un sostenuto aggiustamento dell’inflazione in linea con i suoi obiettivi”.
Quanto alle condizioni del sistema bancario nell’area Euro, queste continuano a migliorare ma “nonostante gli sviluppi positivi alcune sfide strutturali continuano a pesare sulle prospettive di redditività delle banche. Gli Npl restano alti in alcuni paesi”.