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EUROPA

La conferenza stampa

Draghi dopo il Consiglio Europeo: "Non siamo fuori dalla pandemia di covid, serve attenzione"

"Occorre rinforzare e forse riformare l'Ema" dice il premier. Sui rapporti con la Russia "servono cooperazione e franchezza".  Il capitolo migranti: "soddisfatti degli impegni, obiettivo non erano i ricollocamenti". La crescita: "con il Pnrr tasso più alto di prima del covid"

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Tanti i temi affrontati nel Consiglio europeo che si chiude oggi a Bruxelles. E inevitabilmente tanti i temi affrontati nella conferenza stampa conclusiva del presidente del Consiglio Mario Draghi. A cominciare dal Covid.

LA PANDEMIA
Non è finita

"La pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione,attenzione e vigilanza", ha detto Draghi.

Contro variante Delta vaccini, tamponi e più sequenziamento
"In Italia" di fronte alla variante Delta "serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento" ha spiegato il premier.

Occorre rinforzare e forse riformare l'Ema, vista molta confusione
"Bisogna tenere alta la pressione sui tamponi, continuiamo a farli. E' molto importante per individuare con prontezza lo sviluppo di nuove varianti e contagi. Sequenziamo molto di più".  "Abbiamo passato in rassegna i punti di incertezza degli ultimi mesi e la conclusione è stata che occorre un rinforzo e forse una riforma anche dell'Ema".

Difficile ok Ema a Sputnik, vaccino Cina inadeguato
Sui vaccini "la contestazione è stata che lo Sputnik non è riuscito ad ottenere l'approvazione dell'Ema e forse non lo sarà mai. Il vaccino cinese non è adeguato ad affrontare la pandemia" ha spiegato Draghi.



I RAPPORTI CON LA RUSSIA
Con la Russia servono cooperazione e franchezza

"La Russia è un attore importante sul fronte economico e politico, non può non essere coinvolta, bisogna tenere un dialogo attivo. Nello stesso tempo bisogna esser franchi su ciò che non va, gli attacchi cyber, lo spionaggio, la disinformazione, il rispetto dei diritti umani. Ci vogliono cooperazione e franchezza" ha detto Draghi.

Il tentativo di avere un incontro con l'Ue andava fatto
La proposta franco-tedesca di un vertice Ue-Russia "è arrivata un po' come una sorpresa, molti lo hanno letto sul Financial Times. Il tentativo di riuscire ad avere un incontro in formato Ue-Russia andava fatta, io ho sostenuto la necessità che andasse fatto anche perché'' i Paesi Ue "piuttosto che essere dubbiosi sulla propria importanza devono essere orgogliosi della manifestazione di forza che fanno quando parlano insieme e tutti" ha aggiunto il premier.

LA QUESTIONE MIGRANTI
Soddisfatti degli impegni, ora applicarli

Sul dossier immigrazione "la sessione ci ha visto soddisfatti. Naturalmente dovranno essere messi in atto tutti gli impegni espressi nelle conclusioni" ha detto il premier.

Strumento di ricatto nelle mani di alcuni governi
"Nelle mani di alcuni governi le politiche di migrazione diventano sicuramente uno strumento di ricatto" ha dichiarato il presidente del Consiglio.

Il mio obiettivo non era un'intesa sui ricollocamenti
"Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti, era prematuro avere un accordo per noi conveniente" ha sottolineato il premier.  Nell'intesa sulla dimensione esterna "il testo delle conclusioni è molto impegnativo".

Serve Ue, ma non escludo accordi tra Paesi
"Il problema dell'immigrazione l'Europa ha bisogno di affrontarlo possibilmente in armonia, ma senza escludere accordi tra Paesi" ha precisato Draghi. "La migrazione rientrerà nell'agenda del Consiglio europeo, non mi farei troppi problemi".

LA RIPRESA ECONOMICA
Con il Pnrr tasso di crescita più alto di prima del Covid 
"Il Pnrr, più le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita e la porterà a un tasso più alto di prima della pandemia" ha detto Draghi.

Occorre una politica fiscale espansiva
"L'argomento per mantenere una politica fiscale espansiva focalizzata sempre più sugli investimenti - in particolare quelli che faranno la nostra società diversa - è che bisogna mirare alla crescita, a tassi più alti di quelli pre-pandemia" ha spiegato il premier, aggiungendo che se gli investimenti del Recovery "sono ben fatti produrranno un aumento della produttività, quindi un tasso di crescita più alto che diminuirà la pressione del debito italiano".

Variante Delta crea incertezza sulla ripresa
"La variante Delta sta creando incertezza anche sulla ripresa economica" ha spiegato Draghi, mettendo in guardia su possibili nuove ondate.

"In Inghilterra vediamo come la diffusione della variante Delta stia creando incertezza nella ripresa economica su cui l'Inghilterra era avviata molto bene. Non vogliamo trovarci in questa situazione né soprattutto, in autunno, quando ricominciano le scuole, quando i trasporti tornano ad essere pieni, non vogliamo trovarci nella situazione dello scorso anno. E' passato un anno, avremo pure imparato qualcosa..." ha osservato il premier.

Meglio nessun accordo su Unione Bancaria se su termini inaccettabili
"Non c'è stato accordo" sull'Unione Bancaria "ed è meglio che non ci sia se deve essere su termini per noi inaccettabili" ha spiegato Draghi. "Ma non siamo solo noi, non si sono trovate le necessarie convergenze sui cardini dell'unione bancaria: da un lato l'assicurazione sui depositi, dall'altra i vincoli che si vogliono mettere sui portafogli bancari investiti in titoli di Stato", ha sottolineato.

Non vedo il rischio di disallineamento tra politica fiscale e monetaria
"Non vedo un rischio che non siano allineate oggi" le politiche di bilancio e la politica monetaria. "E' molto importante che la crescita venga sostenuta- ha detto il presidente del Consiglio- che si punti a tassi di crescita più alti di quelli precedenti la pandemia, attraverso una politica fiscale espansiva, focalizzata sempre più sugli investimenti che faranno diversa la nostra società, la transizione ecologica, la transizione digitale, il capitale umano, l'istruzione. Il Pnrr e le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita, prima di tutto perché la spesa di per sé produce crescita. Ma questa sarebbe di breve durata: se gli investimenti sono ben fatti e fatti onestamente, produrranno un aumento della produttività"  Consequenzialmente, si innescherebbe una dinamica virtuosa che allenterebbe "la pressione del debito sull'economia italiana. Quanto più presto raggiungiamo questi risultati, tanto meno ci sarà questo rischio, non ora ma fra un anno o due, di disallineamenti tra politica fiscale e politica monetaria e anche tra Ue e Stati Uniti".