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ECONOMIA

Rischio bassa crescita e bassa inflazione da crisi emergenti e calo del petrolio

Draghi: l'economia rallenta, pronti a nuove misure espansive

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E' passato un mese e mezzo dall'ultima uscita pubblica di Draghi, quella conferenza stampa della BCE, il 17 luglio scorso, drammaticamente segnata dall'emergenza sul debito greco. Ora quei timori e quelle tensioni sembrano evaporati nel nulla. Atene non è più il centro del mondo, se mai lo è stato, ora i guai potenziali, i rischi percepiti, arrivano dall'esterno.

Secondo l'analisi di Draghi e' colpa della crisi della Cina e degli altri paesi emergenti se la crescita non è quella attesa. Viene meno il traino dell'export perché diminuisce la domanda estera di beni prodotti nella zona euro, l'inflazione è troppo vicina allo zero a causa della diminuzione dei prezzi dell'energia.  

Siamo ancora una volta di fronte ad una crescita economica "più lenta del previsto" e di una inflazione "più debole delle attese", dice il presidente della BCE, ma, stavolta, non è colpa nostra. Anzi. Il programma di acquisto titoli funziona, la massa monetaria aumenta di mese in mese e, perfino in paesi sotto stress, come Italia e Spagna, dà segni di vita il credito a famiglie ed imprese mentre gli spread dei paesi perfierici rispetto al bund tedesco restano sotto controllo.

Insomma, nessun emergenza immediata, ma la ripresa in Eurozona stenta ad ingranare perché il mondo si è fatto più difficile. Non c'è solo la perdita di domanda dai paesi emergenti, ma l'effetto di questa sulle materie prime, sul cambio dell'euro e sugli umori dei mercati, tanto peggiorati nelle ultime settimane da far temere che ci aspetti una stagione di volatilità cronica. In questo quadro l'espansione monetaria della BCE, il quantitative easing, ha gradualmente perduto di efficacia soprattutto rispetto al suo principale obiettivo dichiarato: combattere la bassa inflazione e al suo scopo non dichiarato: indebolire l'Euro.

Il consiglio dei governatori della BCE però dice Draghi continuerà a monitorare la situazione pronto ad espandere il QE, in dimensione, in durata nel tempo e anche considerando diverse classi di asset per l'acquisto.

Uno dei parametri è stato già modificato nelal seduta odierna, la BCE potrà acquistare titoli di imprese quotate andando oltre la soglia del 25%, purché questo non dia luogo a pacchetti di minoranza di blocco. E' un tassello ma, dice Draghi, non ci sono limiti all'azione della BCE, nell'ambito del suo mandato.