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ECONOMIA

Rischio protezionismo

Draghi: prosegue crescita Eurozona, ma "più moderata"

Il presidente della Bce si mantiene prudente ma ottimista sul futuro dell'economia europea, mentre è preoccupato per i dazi americani e la rappresaglia cinese, i tassi di interesse restano ai minimi storici

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La crescita dell’Eurozona proseguirà, anche se in maniera più moderata, ma restano attuali la minaccia del protezionismo e la necessità, specie per i paesi col maggior debito pubblico, di ricostituire dei margini di manovra per le finanze pubbliche, mentre i tassi e l’inflazione resteranno bassi.

Lo ha detto, in Conferenza stampa, il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, al termine della riunione del Consiglio direttivo: i dati più recenti di cui dispone la Bce, ha detto il banchiere italiano, "suggeriscono una moderazione nel ritmo di crescita dall'inizio dell'anno" per quanto riguarda l'economia dell'eurozona, la cui espansione dovrebbe comunque rimanere "solida e generalizzata", anche se bisogna capire se si tratta di una "normalizzazione" o dell'inizio di un "calo più significativo". Dall'ultima riunione del Consiglio tutti i paesi hanno sperimentato una “moderazione della crescita o perdita di slancio" ma "i livelli attuali sono sopra le medie storiche" e questa perdita di slancio "arriva dopo un periodo di forte crescita, quindi si tratterebbe di una normalizzazione attesa".

Restano invece i rischi collegati “a fattori globali, inclusa la minaccia di un maggiore protezionismo”, che anzi sono “diventati più rilevanti", anche se gli effetti di dazi come quelli imposti da Trump su acciacio e alluminio e della "rappresaglia" cinese non sono ancora valutabili. Per quanto riguarda l’inflazione, per portarla verso l'obiettivo immediatamente sotto al 2% che è nel mandato della Bce, “rimane necessario” un ampio grado di stimolo monetario. Draghi ha anche invitato i paesi “a ricostituire margini di manovra nelle finanze pubbliche”, in particolare quelli “in cui il debito pubblico resta elevato". E i Tassi di interesse restano inchiodati ai minimi storici nell'area euro, dove la Bce ha confermato tutti i livelli di riferimento sul costo del danaro. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi a zero, il tasso sulle operazioni marginali allo 0,25% e il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa istituzione resta al meno 0,40%.