Tragedia in montagna
Due 13enni precipitano e muoiono in un dirupo in Trentino
I corpi trovati uno accanto all'altro in fondo a un canalone profondo un centinaio di metri, in una zona impervia in località Limes, a quota 1.700 metri. Potrebbe essere stato il buio a tradirli

Erano uno accanto all'altro, ormai senza vita, con profonde ferite alla testa, Fabio Battocchi e Federico Bugna, i due tredicenni precipitati in un dirupo mentre stavano facendo una passeggiata in val Daone. Così li hanno trovati i soccorritori poco prima di mezzanotte, dopo alcune ore di ricerche.
I loro corpi erano in fondo a un canalone profondo un centinaio di metri, in una zona impervia in località Limes, a quota 1.700 metri. Gli uomini del soccorso alpino li hanno recuperati e portati a valle. Il magistrato, avvertito dai carabinieri, non ha disposto l'autopsia. Ancora non è stata fissata la data dei funerali. Alle ricerche hanno partecipato una quarantina fra uomini del soccorso alpino, guardia di finanza, vigili del fuoco volontari, carabinieri e sanitari del '118'. Assieme a loro, i parenti dei ragazzini e altri abitanti del paese.
Traditi dal buio
Sono stati quasi certamente traditi dal buio i due tredicenni trovati morti in un fondo ad un dirupo in val Daone. Ne sono convinti i soccorritori che per tutta le notte li hanno cercati nelle zone impervie della valle. Quando il nonno di Fabio, uno dei due ragazzini, ha dato l'allarme perche' non li ha visti tornare alla baita erano le 19, e ormai il sole stava tramontando dietro le montagne. I due tredicenni conoscevano molto bene la zona, in quanto da sempre andavano assieme a fare passeggiate e a giocare nei boschi. Forse i ragazzini si sono attardati per fare delle foto e poi sono scesi in fretta a valle quando ormai pero' era sceso il buio.
A quel punto, forse usciti dal consueto tragitto, sono scivolati precipitando nel canalone. Non e' possibile chiarire, dicono i carabinieri, se uno di loro abbia tentato di prestare soccorso al compagno in difficolta' e uno abbia trascinato l'altro. Il tragico dato di fatto e' che i due tredicenni sono stati trovati alla base di due salti di roccia di circa 20 metri, sormontati dal ripido pendio che i due ragazzi stavano scendendo e lungo il quale sono probabilmente scivolati senza riuscire a fermarsi.
L'allarme era scattato dopo che non avevano fatto rientro da un'escursione. I due erano partiti nel pomeriggio di ieri da una baita in quota (malga Staboletto, nel Trentino orientale, ai piedi dell'Adamello), accompagnati dal nonno di Fabio, per andare a scattare delle fotografie, ma non erano rincasati per la cena. I familiari avevano così allertato i soccorsi, dopo avere tentato di cercarli nei dintorni. Soccorso alpino e volontari dei vigili del fuoco hanno cercato a monte dell'abitato di Daone e nella notte li hanno trovati, ormai senza vita.