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SCIENZA

Erano stati lanciati il 22 agosto dalla base europea di Kourou

Doresa e Milena perse nello spazio, i satelliti del progetto Galileo erano in un'orbita sbagliata

Dalla Guyana francese allo spazio, con biglietto di sola andata. Un biglietto che costa, però, 150 milioni di euro. 

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Bruxelles
Doresa e Milena sono due studentesse che hanno vinto il concorso di disegno europeo per dare il nome al quinto e al sesto satellite del nuovo sistema Gps Galileo. 
Probabilmente non si sarebbero immaginate di potersi perdere nella galassia. In questo caso, però, Doresa e Milena valgono 150 milioni di euro, che in questo momento si trovano chissà dove a migliaia di chilometri dall'orbita che avrebbero dovuto agganciare. 

I due satelliti fanno parte dei trenta che si prevede verranno lanciati in orbita nei prossimi dieci anni. I primi quattro sono già in orbita. Questo progetto di un sistema di navigazione europeo è interamente concepito per usi civili e mira a competere con il Gps degli Stati Uniti e quello russo, il Glonass, per un costo totale di 7 miliardi di euro. 

Anche se i risultati delle inchieste saranno disponibili solo a metà settembre, già trapelano le ipotesi più plausibili dell'errore, e nessuna è tralasciata, nemmeno quella del complotto. Il razzo vettore che serve per portare i satelliti in orbita è il russo Soyuz, che in questo caso avrebbe proprio sbagliato destinazione.

Sembrava un'operazione di successo, come avevano dichiarato l'Agenzia spaziale europea (Esa), la Commissione europea e l'Arianespace, l'agenzia incaricata del lancio, il 22 agosto scorso. Invece qualcosa è andato storto ed è fallita.
Ora i satelliti sono probabilmente distrutti, irrecuperabili e inutilizzabili e i 150 milioni di euro persi hanno contribuito all'acuirsi delle polemiche. Ad esempio, quella per il mancato utilizzo, per il lancio, del razzo europeo "Ariane 5" al posto di quello targato Cremlino. Le ragioni sarebbero tecniche: l'Ariane 5 è considerato troppo potente per l'operazione e non può trasportare due moduli per volta, come invece il Soyuz.