SPORT
Bourg Saint Andèol-La Caverne du Pont d'Arc, 13ma tappa
Tour: Dumoulin stravince crono, Froome grande 2°
L'olandese domina la prova contro il tempo (37,5 km) e il britannico, giunto alle sue spalle, rafforza ancora la sua leadership, infliggendo distacchi importanti ai rivali Quintana e Yates. Resiste solo Mollema, sesto al traguardo e ora 2° nella generale

Con ancora negli occhi la tragedia di Nizza per l’ennesimo atto terroristico che la colpisce al cuore, la Francia ‘prova a distrarsi’ con il Tour de France. Lo sport va avanti, la corsa pure, e per i duellanti della Grande Boucle è il giorno della cronometro individuale (37,5 km da Bourg Saint Andéol a La Caverne du Pont d’Arc), tredicesima frazione in cui… non si può bluffare. Su un percorso lungo e irregolare, è lo specialista Tom Dumoulin a stravincere la prova contro il tempo con un’andatura irresistibile e con un tempo (50’15”) che nessuno riesce ad avvicinare. Per l’olandese è il secondo successo di tappa dopo quello ottenuto domenica scorsa ad Andorra.
Ma il grande secondo posto del leader Chris Froome, giunto con 1’01” di distacco, è un altro pesante mattone che il britannico aggiunge sulla strada verso il (sempre più probabile) trionfo. Ed è la risposta alle mille polemiche seguite alla sua discussa ‘camminata’ nella dodicesima tappa. La maglia gialla rafforza, e non poco, il primato in classifica generale. L’unico a ‘resistere’ è uno splendido Bauke Mollema, che chiude la crono in sesta posizione (a 1’52” da Dumoulin) e prende ‘due piccioni con una fava’, scavalcando in un colpo solo in graduatoria Adam Yates (18° a 3’01”) e Nairo Quintana (20° a 3’08”), che retrocedono al terzo e quarto posto con distacchi da Froome che iniziano a diventare significativi. Giornata complicata soprattutto per il colombiano, uno dei favoriti, poco a suo agio su questo tipo di tracciato: Parigi e i Campi Elisi, con il sogno del podio più alto, sono da oggi quasi una chimera.
Male Fabio Aru, solo 37° al traguardo (a 4’25” dal vincitore) e sempre più distante nella generale (10° a 5’16”). Ora la quattordicesima tappa, la lunga Montelimar-Villars les Dombes Parc des Oiseaux di 208,5 chilometri.
"E' un messaggio importante per tutta la gente francese. E' il momento di stare tutti inseme, in piedi, in silenzio, con grande rispetto per le vittime di Nizza e per le loro famiglie. Deve arrivare da tutti noi corridori del Tour, un segnale forte. E' un giorno molto particolare, non posso festeggiare questa maglia gialla. Non riesco nemmeno a immaginare cosa stanno provando oggi i parenti delle vittime". Parole 'sentite', alla fine della cronometro, del leader Chris Froome, salito sul podio assieme al trionfatore di giornata Dumoulin e alle altre tre maglie (verde, a pois e bianca). Per loro solo silenzio, senza musiche e celebrazioni, in segno di lutto. Tutti i ciclisti della carovana, inoltre, hanno corso con la fascia nera sul braccio sinistro.
Ma il grande secondo posto del leader Chris Froome, giunto con 1’01” di distacco, è un altro pesante mattone che il britannico aggiunge sulla strada verso il (sempre più probabile) trionfo. Ed è la risposta alle mille polemiche seguite alla sua discussa ‘camminata’ nella dodicesima tappa. La maglia gialla rafforza, e non poco, il primato in classifica generale. L’unico a ‘resistere’ è uno splendido Bauke Mollema, che chiude la crono in sesta posizione (a 1’52” da Dumoulin) e prende ‘due piccioni con una fava’, scavalcando in un colpo solo in graduatoria Adam Yates (18° a 3’01”) e Nairo Quintana (20° a 3’08”), che retrocedono al terzo e quarto posto con distacchi da Froome che iniziano a diventare significativi. Giornata complicata soprattutto per il colombiano, uno dei favoriti, poco a suo agio su questo tipo di tracciato: Parigi e i Campi Elisi, con il sogno del podio più alto, sono da oggi quasi una chimera.
Male Fabio Aru, solo 37° al traguardo (a 4’25” dal vincitore) e sempre più distante nella generale (10° a 5’16”). Ora la quattordicesima tappa, la lunga Montelimar-Villars les Dombes Parc des Oiseaux di 208,5 chilometri.
"E' un messaggio importante per tutta la gente francese. E' il momento di stare tutti inseme, in piedi, in silenzio, con grande rispetto per le vittime di Nizza e per le loro famiglie. Deve arrivare da tutti noi corridori del Tour, un segnale forte. E' un giorno molto particolare, non posso festeggiare questa maglia gialla. Non riesco nemmeno a immaginare cosa stanno provando oggi i parenti delle vittime". Parole 'sentite', alla fine della cronometro, del leader Chris Froome, salito sul podio assieme al trionfatore di giornata Dumoulin e alle altre tre maglie (verde, a pois e bianca). Per loro solo silenzio, senza musiche e celebrazioni, in segno di lutto. Tutti i ciclisti della carovana, inoltre, hanno corso con la fascia nera sul braccio sinistro.