SPORT
Serie A, trentottesima e ultima giornata
La Juve saluta vincendo (1-2) Favola Atalanta: è quarta
I bianconeri vanno sotto a Bologna ma rimontano con Dybala e il 17enne Kean: ora testa e cuore alla finale Champions. Grande festa a Bergamo: gli orobici chiudono un campionato strepitoso battendo 1-0 il Chievo

La Juve non finisce mai, nemmeno con lo scudetto già sul petto: va sotto in casa Bologna, ma trova forza e motivazioni per ribaltare il match (1-2) e finire il campionato con l’ennesimo graffio.
Al Dall’Ara, con il 33° scudetto già in tasca e la finale Champions all’orizzonte, scontato turnover di Allegri ad iniziare dal portiere che è Audero, numero uno della Primavera. Primo tempo a ritmi decisamente soft, con i padroni di casa non pervenuti in fase offensiva e i bianconeri che fanno il match, costruendo quattro buone opportunità. Al 13’ tacco Higuain, cross Asamoah e tiro Dybala respinto provvidenzialmente da Torosidis. Poi ci prova lo stesso Pipita con un rasoterra: Da Costa c’è (20’). Krafth devia in extremis un sinistro di Sturaro (28’), prima dell’intervallo Higuain vicinissimo al vantaggio con un diagonale che si perde di un soffio a lato (45’).
La ripresa si apre con il pregevole assist di Higuain per Khedira, la cui conclusione volante sfila di poco fuori. Al 52’, a sorpresa, il Bologna passa con Taider, che estrae dal cilindro un bellissimo destro a giro sul quale Audero non può arrivare. La Juve non ci sta e sfiora subito il pari con Dybala (55’), sprecone, che non inquadra la porta da distanza ravvicinata. Bianconeri ancora pericolosi al 61’ e 62’, con Da Costa che anticipa Higuain fuori area in uscita bassa e a ruota ferma il colpo di testa dell’argentino, servito da Lichtsteiner. Il pareggio è però nell’aria e arriva meritato al 70’: torre di Benatia in area per Higuain, Da Costa si oppone all’argentino ma nulla può sul tap-in vincente di Dybala. Poi una chance a testa su punizione: quella di Pjanic (82’) non sorprende Da Costa, quella di Viviani (89’) manca di pochissimo lo specchio. A pochi secondi dalla fine del recupero (94’), il classe 2000 Moise Kean (entrato al posto di Dybala) firma di testa gli ultimi tre punti del campionato, che i bianconeri chiudono a quota 91. Chapeau. Ora testa e cuore alla grande finale Champions del 3 giugno a Cardiff: tra la Juve e un incredibile triplete, c’è il Real Madrid di Zidane e Cristiano Ronaldo.
Atalanta-Chievo 1-0
Campionato storico, risultato clamoroso: 72 punti finali, Europa League conquistata e quarto posto in classifica (a meno che la Lazio non vinca a Crotone) per la strepitosa Atalanta di Gasperini, che batte 1-0 il Chievo all’Atleti Azzurri d’Italia (gremito) e chiude in festa davanti ai suoi tifosi. Applausi a scena aperta per l’assoluta rivelazione di questa stagione.
Primo tempo con pochi spunti degni di nota e condizionato dal caldo. Gialloblù ordinati, padroni di casa non particolarmente brillanti. La prima minaccia la porta De Guzman (16’): destro non forte ma insidioso, Gollini si distende e devia in angolo. Risposta nerazzurra con Gomez (27’): botta dal limite, Seculin respinge in tuffo. Nel finale, tiro-cross del ‘Papu’ sul quale Petagna non arriva in tempo.
Atalanta più viva in avvio ripresa e subito in rete con Gomez (16° centro stagionale, eguagliato il record del ‘tanque’ Denis), che raccoglie lo splendido filtrante di Cristante e insacca sul primo palo. Pochi attimi prima standing ovation per il 36enne Cristian Raimondi che, sostituito da Spinazzola, chiude come annunciato la sua carriera agonistica. Orobici a un passo dal raddoppio al 69’ con Petagna (assist Kurtic), che però calcia addosso a Seculin in uscita. Portiere clivense ancora protagonista al 76’ nello smanacciare sul palo il destro da fuori di Cristante.
Il Chievo prova a scuotersi all’82’: occasionissima per Spolli, innescato da Pellissier, ma il difensore spara addosso a Gollini. Finiscono qui le emozioni del match ma non quelle del pubblico nerazzurro: dopo il triplice fischio, tripudio per i giocatori e soprattutto Gasperini, chiamati ad uno dallo speaker in mezzo al campo per il meritato abbraccio conclusivo.
Al Dall’Ara, con il 33° scudetto già in tasca e la finale Champions all’orizzonte, scontato turnover di Allegri ad iniziare dal portiere che è Audero, numero uno della Primavera. Primo tempo a ritmi decisamente soft, con i padroni di casa non pervenuti in fase offensiva e i bianconeri che fanno il match, costruendo quattro buone opportunità. Al 13’ tacco Higuain, cross Asamoah e tiro Dybala respinto provvidenzialmente da Torosidis. Poi ci prova lo stesso Pipita con un rasoterra: Da Costa c’è (20’). Krafth devia in extremis un sinistro di Sturaro (28’), prima dell’intervallo Higuain vicinissimo al vantaggio con un diagonale che si perde di un soffio a lato (45’).
La ripresa si apre con il pregevole assist di Higuain per Khedira, la cui conclusione volante sfila di poco fuori. Al 52’, a sorpresa, il Bologna passa con Taider, che estrae dal cilindro un bellissimo destro a giro sul quale Audero non può arrivare. La Juve non ci sta e sfiora subito il pari con Dybala (55’), sprecone, che non inquadra la porta da distanza ravvicinata. Bianconeri ancora pericolosi al 61’ e 62’, con Da Costa che anticipa Higuain fuori area in uscita bassa e a ruota ferma il colpo di testa dell’argentino, servito da Lichtsteiner. Il pareggio è però nell’aria e arriva meritato al 70’: torre di Benatia in area per Higuain, Da Costa si oppone all’argentino ma nulla può sul tap-in vincente di Dybala. Poi una chance a testa su punizione: quella di Pjanic (82’) non sorprende Da Costa, quella di Viviani (89’) manca di pochissimo lo specchio. A pochi secondi dalla fine del recupero (94’), il classe 2000 Moise Kean (entrato al posto di Dybala) firma di testa gli ultimi tre punti del campionato, che i bianconeri chiudono a quota 91. Chapeau. Ora testa e cuore alla grande finale Champions del 3 giugno a Cardiff: tra la Juve e un incredibile triplete, c’è il Real Madrid di Zidane e Cristiano Ronaldo.
Atalanta-Chievo 1-0
Campionato storico, risultato clamoroso: 72 punti finali, Europa League conquistata e quarto posto in classifica (a meno che la Lazio non vinca a Crotone) per la strepitosa Atalanta di Gasperini, che batte 1-0 il Chievo all’Atleti Azzurri d’Italia (gremito) e chiude in festa davanti ai suoi tifosi. Applausi a scena aperta per l’assoluta rivelazione di questa stagione.
Primo tempo con pochi spunti degni di nota e condizionato dal caldo. Gialloblù ordinati, padroni di casa non particolarmente brillanti. La prima minaccia la porta De Guzman (16’): destro non forte ma insidioso, Gollini si distende e devia in angolo. Risposta nerazzurra con Gomez (27’): botta dal limite, Seculin respinge in tuffo. Nel finale, tiro-cross del ‘Papu’ sul quale Petagna non arriva in tempo.
Atalanta più viva in avvio ripresa e subito in rete con Gomez (16° centro stagionale, eguagliato il record del ‘tanque’ Denis), che raccoglie lo splendido filtrante di Cristante e insacca sul primo palo. Pochi attimi prima standing ovation per il 36enne Cristian Raimondi che, sostituito da Spinazzola, chiude come annunciato la sua carriera agonistica. Orobici a un passo dal raddoppio al 69’ con Petagna (assist Kurtic), che però calcia addosso a Seculin in uscita. Portiere clivense ancora protagonista al 76’ nello smanacciare sul palo il destro da fuori di Cristante.
Il Chievo prova a scuotersi all’82’: occasionissima per Spolli, innescato da Pellissier, ma il difensore spara addosso a Gollini. Finiscono qui le emozioni del match ma non quelle del pubblico nerazzurro: dopo il triplice fischio, tripudio per i giocatori e soprattutto Gasperini, chiamati ad uno dallo speaker in mezzo al campo per il meritato abbraccio conclusivo.