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ECONOMIA

Lussemburgo

Ecofin, Padoan sui conti pubblici difende la flessibilità

Per il titolare di Via XX Settembre la linea della flessibilità sui conti pubblici si applica a tutti i Paesi membri. Giudica crisi in Catalogna grave e necessario nuovo slancio Ue

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di Tiziana Di Giovannandrea
Un battagliero Padoan si accinge nelle prossime ore a partecipare  alla riunione Ecofin che si terrà a Lussemburgo tra tutti i ministri dell'Economia e delle Finanze degli Stati membri dell'Ue.

Secondo Padoan, la linea della flessibilità sui conti pubblici si applica a tutti i Paesi membri: "La Commissione europea ha portato avanti il concetto della flessibilità sui conti pubblici che è generale e si applica a tutti i paesi di questo discuteremo  all'Ecofin" ha detto ai giornalisti Padoan che ha partecipato all'Eurogruppo.

Nella sua posizione sulla flessibilità dei conti pubblici Padoan è spalleggiato dal ministro francese dell'Economia Bruno Le Maire. La Commissione europea ha poteri discrezionali nel valutare le scelte di bilancio degli Stati della zona euro anche se nelle segrete stanze di Bruxelles e in alcune riunioni la 'discrezionalità' della Commissione è stata messa in discussione. 

Con Padoan e Le Maire si schiereranno sicuramente i colleghi di Spagna e di Portogallo.

Intanto la Commissione presieduta da Juncker ha confermato che la linea della flessibilità e della discrezionalità fin qui seguita non sarà interrotta per le  leggi finanziarie del 2018.

In ogni caso, le valutazioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin sono politiche, e tutti i segnali fin qui espressi  mostrano che uno 'sconto' sulla manovra finanziaria 2018 per l'Italia ci sarà ma ciò che incide è il contesto politico in cui si inserisce la legge di stabilità per il 2018: l'Italia sarà al voto in primavera ed a Bruxelles  si guarda con preoccupazione al rischio di instabilità politica post elettorale. 

Sulla situazione venutasi a creare in Catalogna il ministro dell'Economia Padoan ha espresso le sue preoccupazioni dicendo che quella catalana "è una crisi grave".  Come ha spiegato al suo arrivo all'Eurogruppo a Lussemburgo: "E' un ulteriore segno che c'è bisogno di un nuovo slancio dell'Ue e che se invece si va nella direzione opposta si hanno danni per i paesi che sono coinvolti e per i cittadini".

Alla conclusione della riunione dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem ha annunciato, dopo la conferma unanime da parte del consesso dei ministri finanziari dell'unione monetaria, che resterà alla guida dell'Eurogruppo fino alla scadenza naturale del suo mandato, cioè metà gennaio 2018. Il futuro nuovo presidente sarà indicato dal Consiglio Ue a dicembre.