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ITALIA

Due ricorsi

Ema: partito il ricorso del governo alla Corte europea per dati incompleti su sede Amsterdam

Sulla sede per l'Agenzia europea del Farmaco presentati due ricorsi: uno da parte di Palazzo Chigi e uno dal Comune di Milano. Si vuole verificare se la decisione è viziata da incompletezza di informazioni 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Il governo italiano ha depositato, tramite l'Avvocatura dello Stato, il ricorso presso la Corte di Giustizia Europea in merito alla assegnazione ad Amsterdam della sede di Ema, l'Agenzia europea del Farmaco.

Il ricorso è apparso doveroso in seguito alle notizie relative alla sede destinata a ospitare l'Agenzia. Si chiede alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede dell'Agenzia.

Parallelamente anche il Comune di Milano, con a supporto la Regione Lombardia, presenta ricorso al Tribunale di prima istanza cui può rivolgersi chi è "direttamente coinvolto da decisioni europee". E' un ricorso indipendente da quello presentato dal Governo italiano, pur rispettando il necessario coordinamento e chiede l'annullamento della decisione adottata dal Consiglio dell'Unione europea lo scorso 20 novembre, in merito alla sede di Ema.

Il Commissione Ue ha fatto sapere che la decisione è stata presa dai 27 Stati membri e si tratta di una designazione regolare e nulla c'è da aggiungere.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato: "Non è questione di campanili ma di operatività dell'Agenzia, e Milano è pronta", dichiarandosi  possibilista su una vittoria italiana con il ricorso presentato, anche se "le possibilità sono poche, perché conosciamo le procedure di Bruxelles" ma a suo avviso, l'Olanda potrebbe aver attestato delle "cose non vere" nei dossier presentati in vista della candidatura ad ospitare l'Agenzia Europea del Farmaco. Milano, quindi, torna a sperare.