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MONDO

Rapporti Cipro-Turchia

Eni: Descalzi, sorpresi da blocco piattaforma Saipem. Bruxelles interviene

Unione Europea, su piattaforma Saipem 12000 bloccata da Marina Militare turca, afferma: Turchia rispetti sovranità di Nicosia. L'Eni ha già scavato, nella Zee, due pozzi senza alcun problema. Descalzi ha difeso poi l'Eni dalle accuse di depistaggio

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di Tiziana Di Giovannandrea
A proposito della piattaforma Saipem 12000 bloccata dalla Marina Militare turca da venerdì scorso mentre era in viaggio verso Cipro, l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi ha dichiarato ai microfoni di Rai News 24:  "Non ci aspettavamo che accadesse perché siamo assolutamente molto dentro l'Economic zone di Cipro (Zee-Zona Econonica Esclusiva della Repubblica di Cipro, n.d.r.), dove abbiamo già perforato dei pozzi in analoghe condizioni e non ci è successo assolutamente niente".

Per l'a.d. di Eni "probabilmente la tensione è salita per altri motivi - ha osservato - e quindi la nave è stata bloccata. Stiamo aspettando, so che è un discorso che ci riguarda ma non direttamente con gli interventi, perchè è un discorso fra Paesi: fra Cipro, la Turchia, la Comunità Europea, l'Italia. Penso che stiano discutendo a quel livello. Noi aspettiamo. Chiaramente non possiamo aspettare per sempre. La sorpresa è che siamo nelle acque di Cipro".

La piattaforma dell'Eni ha dovuto interrompere il viaggio verso Cipro dopo l'alt da parte delle autorità turche. "Prudentemente" il mezzo ha eseguito gli ordini ed è rimasto in posizione in attesa degli eventi.

Intanto sulla vicenda è intervenuto anche Bruxelles. Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, su Twitter, dopo una telefonata con il presidente cipriota Nicos Anastasiades, ha consigliato alla Turchia di evitare frizioni con Stati dell'Unione e di rispettare la sovranità di Cipro. "Esorto la Turchia ad evitare minacce o azioni contro qualsiasi membro dell'U.E. ed ad impegnarsi piuttosto in buone relazioni di vicinato, nella soluzione pacifica di controversie ed al rispetto della sovranità territoriale" ha chiosato Tusk.

Descalzi, poi, a margine della conferenza petrolifera 'Egyps' al Cairo, a proposito delle indagini delle Procure di Roma, Messina e Milano ha dichiarato: "Solo il pensare" possibile che come Eni "ci mettiamo li', invece di lavorare, a fare depistaggi,  è una cosa che mi fa assolutamente indignare". Questo in riferimento alle ipotesi emerse dalle indagini in corso su una presunta mazzetta versata dalla compagnia petrolifera per depistare le inchieste Eni-Nigeria ed Eni-Algeria.