MONDO
La donna è stata dimessa dall'ospedale
Ebola, l'infermiera Romero: "La mia guarigione un vero miracolo"
"Non so cosa sia andato storto e neanche dove abbiamo sbagliato" ha dichiarato Teresa Romero riguardo il giorno del contagio dal virus Ebola, ma ora dopo la guarigione "se il mio sangue potrà servire a curare altre persone, io sono a completa disposizione"
"Sono qui per ringraziarvi, sono ancora molto debole - ha detto l'infermiera Teresa Romero in conferenza stampa, dopo la guarigione dal virus Ebola e la dimissione dall'ospedale Carlo III di Madrid, un mese dopo il suo ricovero - vorrei ritornare presto alla mia vita di prima, per ritrovare anche le cure amorevoli della mia famiglia". "La mia famiglia, che voglio ringraziare, è rimasta sempre al mio fianco, per aiutarmi a lottare, per rimanere qui con tutti voi" ha aggiuntola donna, 44 anni, la prima persona ad avere contratto l'Ebola al di fuori dell'Africa occidentale.
"Voglio ringraziare Dio e gli Apostoli che mi hanno restituito la vita, mi hanno permesso di stare qui per raccontare la mia esperienza - ha precisato Romero - ma dovete essere pazienti, lasciarmi tranquilla per recuperare a pieno le forze, credo che questo sia stato un vero miracolo". "Voglio ringraziare tutti quelli che stavano intorno a me, abbiamo il miglior sistema sanitario del mondo, persone che sono capaci di fare miracoli, e io sono la prova di questo".
L'infermiera si era occupata di curare due pazienti malati di Ebola: si trattava di due missionari spagnoli, morti poi ad agosto e settembre a causa del virus, dopo essere rientrati dall'Africa occidentale.
"Voglio ringraziare Dio e gli Apostoli che mi hanno restituito la vita, mi hanno permesso di stare qui per raccontare la mia esperienza - ha precisato Romero - ma dovete essere pazienti, lasciarmi tranquilla per recuperare a pieno le forze, credo che questo sia stato un vero miracolo". "Voglio ringraziare tutti quelli che stavano intorno a me, abbiamo il miglior sistema sanitario del mondo, persone che sono capaci di fare miracoli, e io sono la prova di questo".
L'infermiera si era occupata di curare due pazienti malati di Ebola: si trattava di due missionari spagnoli, morti poi ad agosto e settembre a causa del virus, dopo essere rientrati dall'Africa occidentale.