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SALUTE

Secondo bollettino medico

Roma: ebola, medico Emergency contagiato è in condizioni stabili

Il paziente non presenta nuovi sintomi della malattia, in particolare non ha segni emorragici, cammina ed è autonomo. Ha iniziato ieri il trattamento sperimentale, che risulta ben tollerato

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Spallanzani (Ansa)
Roma
Il medico di Emergency contagiato dall'Ebola è stabile ma ha ancora febbre a 38,5 gradi. Tuttavia la sua pressione è normale e "non presenta nuovi sintomi caratteristici della malattia, in particolare non ha segni emorragici". Lo hanno reso noto i medici dello Spallanzani leggendo il primo bollettino medico di oggi. 

Il paziente "cammina, è forte ed autonomo. Che le condizioni siano stabili è un buon segno. Stiamo valutando le migliori strategie terapeutiche". Lo ha detto il direttore scientifico dell'istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito.

Il medico catanese contagiato "ha iniziato ieri il trattamento sperimentale, che risulta ben tollerato". Il farmaco utilizzato, hanno spiegato i sanitari, "è stato ottenuto con una procedura speciale per l'importazione dei farmaci non registrati. La stessa procedura continuerà a garantire l'approvvigionamento del farmaco fino al completamento del ciclo terapeutico".

Il paziente, hanno poi reso noto i medici, "è monitorato per la funzionalità cardiaca, epatica e renale per identificare precocemente l'eventuale comparsa di effetti avversi al trattamento".

L'unità farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità, sottolineano inoltre i sanitari, "ha fornito tutta l'assistenza possibile e ha condiviso le scelte effettuate".

Giuseppe Ippolito ha precisato che "sono stati richiesti 6 farmaci per averne la pronta disponibilità se dovesse servire" e la loro somministrazione sarà decisa "a seconda delle condizioni del paziente". Ippolito ha ribadito "l'impegno di non rivelare i nomi di queste terapie".

Il direttore scientifico dello Spllanazani ha poi sottolineato che il personale dell'Istituto che sta assistendo il medico contagiato dal virus Ebola "non rappresenta un rischio per la comunità", visto che segue le procedure previste per i medici di rientro dai Paesi africani colpiti dall'epidemia.

Rispondendo alla domanda su quanto fatto per evitare i rischi di contagio - avvenuti invece a Dallas e Madrid in casi omologhi - per gli operatori che assistono il medico italiano contagiato dall'Ebola, Ippolito ha dichiarato: "Abbiamo messo in campo tutte le misure per le analisi degli incidenti e l'abbiamo fatto come consulenti della Commissione Ue. Le nostre procedure sono le più rigide possibili. Questo non significa che incidenti non si possano verificare ma è stata dedicata tutta l'attenzione per gestirli".  

Al fine di garantire "la maggiore tranquillità degli operatori, nonché la sicurezza nella gestione del paziente - fanno sapere inoltre i sanitari - l'Istituto ha destinato una task force di personale particolarmente esperto esclusivamente all'assistenza del paziente infetto".