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MONDO

Il virus killer

Ebola, diagnosticato il primo caso di contagio negli Usa. Obama chiama il centro di controllo

Il paziente è ricoverato in un ospedale di Dallas e tenuto in isolamento. Avrebbe contratto la febbre emorragica dopo un viaggio in Africa ma la struttura sanitaria assicura: "La situazione rimarrà sotto controllo, l'Ebola non si diffonderà negli Usa"

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Stati Uniti

Il presidente americano Barack Obama ha telefonato ieri sera al direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Tom Frieden, che "lo ha aggiornato sul caso di ebola diagnosticato a Dallas". Obama e Frieden hanno "parlato dei rigidi protocolli di isolamento in base ai quali viene curato il paziente e degli sforzi per rintracciare i contatti del paziente per mitigare i rischi di ulteriori casi". 

Il paziente in cui è stato individuato il virus, era tornato da un viaggio in Liberia ed è stato ricoverato a Dallas. La direzione della struttura, il Texas health presbyterian hospital, afferma che l'uomo, viene tenuto in isolamento e sta seguendo le direttive del Cdc per tenere al sicuro medici, personale e pazienti. Le autorità sanitarie hanno specificato di non credere che vi sia un rischio per le altre persone che tra il 19 e il 20 settembre hanno viaggiato in aereo dalla Liberia col paziente risultato positivo al virus di Ebola. All'epoca infatti - è stato ribadito - il paziente non aveva ancora sviluppato i sintomi della febbre emorragica. La notizia è stata pubblicata immediatamente sul profilo twitter dell'ospedale:


Tornava da un viaggio in Africa
Il paziente risultato positivo al virus si trovava da alcuni giorni "in isolamento e sotto stretta osservazione" all'ospedale di Dallas. Mostrava, infatti, tutti i sintomi tipici della febbre emorragica dopo un viaggio nella zona dell'Africa occidentale dove ci sono i focolai del virus. La nazionalità dell'uomo resta segreta: "E' arrivato negli Stati Uniti per visitare alcuni familiari che vivono in questo Paese", è stata la risposta delle autorità sanitarie Usa a chi chiedeva se il paziente fosse un cittadino americano. Nelle ultime settimane molti sono stati i casi sospetti che hanno messo in allerta gli ospedali Usa, ma finora tutte le persone esaminate erano risultate negative al virus. Quelli in cui l'emergenza é massima sono la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea, dove l'Ebola ha già ucciso oltre 3.000 persone e infettato migliaia di altre. Altri focolai, però, sono stati individuati anche in Nigeria e in Congo.

"L'ebola non si diffonderà negli Usa"
E' proprio l'America - come ha ribadito negli ultimi giorni anche il presidente Barack Obama - che sta guidando la lotta a Ebola nel mondo, con la Casa Bianca che ha deciso di inviare nelle regioni africane flagellate dal virus migliaia di soldati, oltre che attrezzature sanitarie e ospedali da campo. Il tentativo è quello di contenere Ebola, frenarne il contagio e debellarla lì dove sono i focolai. "Non c'e alcun dubbio che la situazione rimarrà sotto controllo e che Ebola non si diffonderà negli Usa": affermano le autorità sanitarie americane, sottolineando come "non ci sia nessun altro caso sospetto in Texas al momento". "Ora la priorità é curare il paziente e identificare tutte le persone che sono state a contatto con lui".