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MONDO

Il virus letale

Ebola: il Canada evacua personale dalla Sierra Leone. Ad Amburgo trattato un dipendente Fao infetto

Ricoverato nell'istituto di medicina tropicale dell'università di Amburgo un dipendente della FAO che ha contratto l'ebola in Sierra Leone. Prima misure di prevenzione negli aeroporti della Tunisia con l'installazione di camere termiche per individuare i casi sospetti

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Il Canada sta evacuando in queste ore tre persone del laboratorio mobile della Sierra Leone che aiutavano gli operatori sanitari a controllare l'epidemia scoppiata nel Paese. La decisione è stata presa dopo che ad alcune persone, che si trovavano nell'hotel dove soggiornavano i tre, è stato diagnosticato il virus dell'Ebola. La Public Agency canadese ha dichiarato che nessuno membro del team è mai stato a diretto contatto con i malati e non ci sono segni della malattia. In ogni caso l'agenzia ha spiegato che i tre resteranno in isolamento volontario e verranno monitorati da vicino. Il Canada ha spiegato che invierà un altro team sul posto. E' invece ricoverato nell'istituto di medicina tropicale dell'università di Amburgo un dipendente della FAO che ha contratto l'ebola in Sierra Leone. L'Organizzaizone mondiale della sanità ha spiegato che il paziente è un epidemiologo senegalese. 

Scali sotto controllo in Tunisia
Anche la Tunisia sta attivando le prime misure pratiche del programma speciale di prevenzione contro la propagazione del virus Ebola. L'Ufficio dell'aviazione civile e degli aeroporti (OACA) ha annunciato che, verranno aumentati i controlli in tutti gli scali tunisini, in collaborazione con Ministero della Salute, Interno, autorità aeroportuali e compagnie aeree, soprattutto per i voli dai paesi africani maggiormente interessati al propagarsi della malattia. Si tratta di evitare che l'epidemia di febbre emorragica raggiunga la Tunisia, che finora non ha registrato nessun caso di persone affette da Ebola. Nella zona arrivi verranno installate videocamere termiche speciali per rilevare tra le persone provenienti da paesi africani come Nigeria, Sierra Leone, Liberia, Guinea eventuali casi sospetti e quindi suscettibili di essere contaminati dal virus. Saranno predisposte aree speciali, in via del tutto precauzionale, per posizionare le eventuali persone malate in isolamento in attesa del trasferimento ai servizi di urgenza già predisposti in alcuni ospedali come Rabta e quello militare a Tunisi, e altri a Sousse, Monastir e Sfax. Al personale di volo inoltre verrà fornito materiale di protezione come guanti e camici monouso. "La Tunisia è relativamente protetta, dal momento che non ha voli diretti con paesi colpiti dal virus, ma sarebbe opportuno attuare tali misure entro il 1 settembre in coincidenza con l'arrivo degli studenti provenienti dall'Africa occidentale per l'inizio dei corsi universitari" ha affermato Noureddine Achour, direttore dell'Osservatorio nazionale delle malattie nuove ed emergenti.    

Il virus letale ha già causato più di 1.400 vittime
L'epidemia di febbre emorragica causata dal virus Ebola è una delle malattie più letali che l'uomo conosca e si trasmette attraverso i fluidi corporei: ha già ucciso almeno 120 operatori sanitari. Per far fronte a ques'temergenza mondiale che ha colpito in particolare Sierra Leona, Liberia, Guinea e Nigeria, l'OMS ha schierato già 400 persone. Martedì scorso, la scelta di chiudere un laboratorio in Sierra Leone dopo che un medico senegalese era risultato infetto. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 20 agosto, l'ebola avrebbe proocato già 1.427 vittime e 2.615 contagiati.