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MONDO

Siero "miracoloso" blocca infezione

Ebola, secondo caso in Nigeria. Nuovo bilancio Oms: 887 vittime. Migliorano le condizioni medico Usa

Oltre 150 vittime in più rispetto a 4 giorni fa, quando è stato diffuso l'ultimo bilancio Oms. Le autorità Nigeriano annunciano secondo caso. Dagli Usa 50 specialisti in partenza per i Paesi colpiti dal virus nell'Africa occidentale

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Ebola, Liberia (foto Ansa)
Roma
Sale il bilancio delle vittime del virus Ebola in Africa. L'Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che sono 887 morti e oltre 1.600 i casi di contagio, sospetto o accertato. Si tratta di oltre 150 vittime in più rispetto a soli 4 giorni fa, quando è stato diffuso l'ultimo bilancio Oms. Il numero più alto in Guinea dove il virus ha causato la morte di 358 persone, 255 in Liberia, 273 in Sierra Leone, 1 in Nigeria. Le autorità di Lagos però avrebbero in queste ore annunciato un secondo caso: si tratterebbe di uno dei medici che ha assistito Patrick Sawyer, il funzionario americano dell'ambasciata in Liberia morto a luglio dopo l'arrivo nella capitale africana.

Continuano a migliorare invece le condizioni di Kent Brantly, il missionario ricoverato all'Emory university hospital della Georgia dopo essere stato rimpatriato ieri dalla Liberia. La moglie Amber è stata in grado di visitare il marito per la prima volta. Il dottore, arrivato sabato negli Stati Uniti per essere curato all'Emory University Hospital di Atlanta, starebbe meglio proprio grazie al siero sperimentale che gli sarebbe stato somministrato quando era in Liberia.

Tre fiale di siero sperimentale "miracoloso" - secondo quanto riporta la Cnn - sarebbero state usate per la prima volta proprio su Kent Brantly, poi sull'altro medico missionario americano in Liberia. Il siero si chiama 'ZMapp' ed è stato messo a punto dalla azienda Mapp Biopharmaceutical Inc. I due pazienti - mentre in Liberia - erano stati informati sulla mancanza di dati sugli effetti del composto sugli esseri umani. Il siero aveva però dato risultati promettenti sulle scimmie. 

Gli Stati Uniti danno un'accelerata agli sforzi per bloccare il diffondersi dell'epidemia: Tom Frieden, direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta ha reso noto che 50 specialisti sono in partenza per i Paesi colpiti dal virus nell'Africa occidentale. "Stiamo aumentando la nostra risposta all'emergenza - ha detto alla Abc - ed il modo migliore per proteggerci è fermare la febbre emorragica alla sua fonte. Per questo inviamo sul terreno dei tre Paesi colpiti i nostri esperti con l'obiettivo di bloccare i contagi in 30 giorni".