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MONDO

Il virus

Ebola: l'Oms lancia un piano di contrasto da 100 mln di euro. In Africa si contano già 729 morti

Stato di emergenza in Sierra Leone. La Liberia chiude scuole e uffici. In allarme diversi paesi Ue. Francia: "Pronti a fronteggiare il virus", in Gran Bretagna è scontro su emergenza sanitaria. Il ministero della Salute: in Italia "il rischio è remoto". Ecco il video diffuso da Medici Senza Frontiere:

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Un piano di contrasto contro il virus dlel'Ebola da 100 milioni di dollari sarà lanciato domani in Guinea durante l'incontro tra il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan, ed i presidenti dei Paesi africani colpiti dall'epidemia. Intanto la Sierra Leone ha dichiarato lo stato di emergenza del Paese per il pericolo di diffusione del virus. Lo ha reso noto il presidente Ernest Bai Koroma che ha anche cancellato il suo viaggio al vertice Usa-Africa che si terrà il 4 e 6 agosto a Washington. Ieri un altro stato africano, la Liberia, ha delineato un piano di azione che prevede la chiusura delle scuole, degli uffici statali e la quarantena per il personale medico. Mentre 340 volontari Usa dei Peace Corps in Sierra Leone, Liberia e Guinea, i tre paesi più colpiti dalla malattia, hanno lasciato la regione. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha reso noto che, in tutto, sono 729 i casi di morti di ebola. Solo negli ultimi quattro giorni si sono registrati ben 57 casi di morte. I casi di persone che hanno contratto il virus sono, invece, 1300. 

"Dogane Gb non pronte per emergenza"
Intanto, il caso preoccupa Francia e Gran Bretagna che stanno implementando le misure di sorveglianza. A Londra infiamma la polemica dopo che il segretario generale del sindacato per i dipendenti del servizio immigrazione, Lucy Moreton, ha dichiarato alla Bbc che le dogane del Regno Unito non sono pronte per fronteggiare una emergenza sanitaria causata dal virus Ebola. Diversa la risposta delle autorità britanniche della Border Force, che hanno ribadito la completa preparazione del proprio personale di recente aggiornato sulle procedure da seguire in questi casi. In Francia, intanto, il ministro della Salute, Marisol Touraine, ha assicurato che Parigi 'ha i mezzi per far fronte al virus Ebola'', ma bisogna essere ''estremamente vigili'' di fronte a questa malattia.

Rischio remoto d'infezione in Italia
Mentre poche, quasi nulle, sarebbero le possibilità che il virus sbarchi in Italia dall'Africa occidentale, come ha assicurato il ministero della Salute, spiegando che "il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia e contenerne la diffusione e che l'OMS e il Centro Europeo Controllo Malattie dell'Unione Europea non raccomandano a tutt'oggi misure di restrizione di viaggi e movimenti internazionali in relazione all'epidemia di Ebola in Africa occidentale". Del resto l'Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti dalla diffusione della malattia.

Scienziato che scoprì il virus: "Nessun problema a stare su un bus vicino a un malato"
Lo scienziato Peter Piot, scopritore del virus, giudica la malattia, "pur se aggressiva, in teoria facile da contenere". Tanto che, dice, "essere su un bus con qualcuno che ha l'Ebola non è un problema". Piot, direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha scoperto il virus in Zaire nel 1976. Secondo l'esperto, che ne ha parlato alla 'Cnn', questa è comunque una malattia "spettacolare, perché una volta che te la prendi, almeno con questo ceppo di Ebola, hai un 90% di chance di morire", e "si tratta di uno dei virus più letali che esistano". D'altra parte "per essere infettato occorre un contatto davvero stretto. Dunque, stare semplicemente su un bus con qualcuno che ha l'Ebola non è un problema. Il virus non si trasmette con le goccioline di saliva. In teoria sarebbe davvero semplice da contenere".