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SALUTE

USA

Ebola, trasfusioni di sangue da medico a medico per battere il virus

I dottori si sono ammalati mentre assistevano i pazienti con Ebola a Monrovia, in Liberia, dove lavoravano per gruppi missionari

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Negli Stati Uniti Richard Sacra, medico di famiglia americano, contagiato in Africa e ora in isolamento presso il Nebraska Medical Center ad Omaha nello stato del Nebraska, ha ricevuto il sangue di Kent Brantly, il collega dimesso dall'ospedale di Atlanta il mese scorso, dopo aver vinto la sua battaglia contro il virus.
 
Entrambi i dottori si sono ammalati mentre assistevano i pazienti con Ebola a Monrovia, in Liberia, dove lavoravano per gruppi missionari. Sacra, 51 anni, ha ricevuto, nella speciale unità di biocontenimento della struttura dove è ricoverato, anche una terapia sperimentale di cui i medici non hanno rivelato il nome. Il medico sta reagendo bene, ha assicurato Phil Smith, responsabile dell'Unità di biocontenimento dove l'uomo viene trattato. Lo stesso Brantly aveva ricevuto una donazione di sangue da un adolescente sopravvissuto a Ebola, quando era ancora in Liberia.
 
Finite scorte del farmaco sperimentale ZMapp
Il dottore e l'operatrice sanitaria Nancy Writebol erano stati trattati anche con lo ZMapp, farmaco sperimentale ancora non testato ufficialmente sull'uomo. Ma al momento, secondo i produttori, le scorte del medicinale sono esaurite e occorrono mesi per produrne di nuove.
 
I casi salgono a 4.874 e le vittime a 2.400
Continua a salire il report dei decessi e del contagio del virus Ebola in Africa. L'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità conta 4.874 contagi e 2.400 vittime. I Paesi più colpiti sono Guinea, Liberia e Sierra Leone, che continuano a registrare nuove infezioni.
 
Nuovi casi di epidemia più veloci della capacità di gestirli
Secondo la direttrice generale dell'Oms, Margaret Chan "l'epidemia di Ebola che sta devastando l'Africa occidentale è la più grande e complessa nella storia di questa malattia e il numero di nuovi casi si muove molto più velocemente della capacità di gestirli". "Ci sarebbe bisogno di 1.000 operatori sanitari in più - ha detto Chan - per combattere l'epidemia. L'Oms ha già impiegato quasi 500 persone nei Paesi colpiti. E tutti i Paesi stanno dando un supporto, ma la scala dell'epidemia è enorme, e anche lo sforzo deve essere aumentato".