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MONDO

Obama autorizza l'invio di riservisti per aiuti umanitari in Africa occidentale

Ebola, compare in un video Nina Pham, la prima infermiera contagiata in Usa

Nel filmato la paziente parla con un medico prima di lasciare il Texas Health Presbyterian di Dallas per essere ricoverata in una struttura nel Maryland. Intanto si registrano nuovi casi sospetti negli Usa e in Europa

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Texas Health Presibyterian Hospital di Dallas (Ansa)
Roma
Nina Pham, l'infermiera del Texas Health Presbyterian di Dallas che ha contratto il virus dell'ebola dal 'paziente zero', Thomas Erica Duncan, poi morto, è comparsa in un video registrato poco prima che venisse trasferita in una struttura a Bethseda, nel Maryland.

Dalla sua stanza dell'ospedale, la giovane, 26 anni, parla con voce emozionata quando ringrazia tutti coloro che si sono occupati di lei: "Vi voglio bene", dice con le lacrime agli occhi. Il video è stato registrato dal medico di Pham, il dottor Gary Weinstein, e poi postato su YouTube. Lo stesso medico ringrazia l'infermiera per essersi presa cura del 'paziente zero', Eric Duncan. "Significa molto. E' stato uno sforzo enorme da parte di tutti voi e ne siamo orgogliosi", afferma Weinstein.
Pham ride e poi dice ai medici, che indossano la tuta di protezione, "venite nel Maryland, tutti quanti. Vi voglio bene". L'infermiera è stata ricoverata ieri sera nel reparto di isolamento della struttura sanitaria nel Maryland.

La seconda infermiera contagiata aveva sintomi già a Dallas
Per quanto riguarda invece Amber Winson, l'altra infermiera che ha contratto il virus dell'Ebola dopo aver curato il 'paziente zero' all'ospedale di Dallas, i responsabili per il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (la massima autorità sanitaria negli Usa) riferiscono che avrebbe avuto i sintomi del virus già da venerdì scorso, quando si imbarcò su un volo da Dallas a Cleveland. Finora era stato detto che Winson aveva avvertito i sintomi sul volo di ritorno da Cleveland e i passeggeri erano già stati contattati; ora si sta provvedendo a contattare i passeggeri dell'altro volo.

Ospedale di Dallas: "Dispiaciuti per errori nel trattamento del paziente Duncan"
Intanto arriva il "mea culpa" del Presbyterian Hospital di Dallas dopo il contagio delle due infermiere: nelle prime fasi del trattamento del paziente zero americano, il liberiano Thomas Eric Duncan, "abbiamo compiuto errori, nonostante le nostre migliori intenzioni e uno staff medico altamente qualificato". E' quanto afferma il direttore sanitario della struttura, Daniel Verga, in una testimonianza scritta per un'audizione al Congresso. "Non abbiamo correttamente diagnosticato i suoi sintomi come Ebola, siamo profondamente dispiaciuti", ha sottolineato il medico. 

Obama autorizza l'uso di riservisti per aiuti umanitari
Sempre dagli Stati Uniti arriva la notizia che il Presidente Barack Obama ha autorizzato l'uso dei militari riservisti per sostenere gli aiuti umanitari contro il diffondersi del virus Ebola in Africa occidentale. In una lettera ai membri del Congresso, Obama non specifica però quanti riservisti verranno utilizzati né le loro
competenze.

Un caso sospetto negli Usa. Altri in Europa
E mentre un ricercatore dell'università di Yale è stato ricoverato con sintomi simili a quelli del virus (pare che sia tornato dalla Liberia all'inizio della settimana), si registrano altri casi sospetti di Ebola anche in Europa. Uno a Parigi: si tratterebbe di un'infermiera infermiera che è stata a contatto con un'operatrice sanitaria, poi guarita. Mentre le quattro persone ricoverate a Madrid sono risultate negative ai primi test sul virus.

Escluso caso di Ebola in Danimarca
Non è affetto da Ebola il paziente - un operatore di Medici Senza Frontiere - che era stato ricoverato a Copenaghen per sospetto contagio dopo essere rientrato dall'Africa occidentale. E' quanto emerso dall'esito delle analisi.