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POLITICA

La politica economica

Ecco la "manovra del popolo": governo fissa il deficit a 2.4%. Conte: "Grande piano di investimenti"

Il premier Conte annuncia anche una 'cabina di regia' a Palazzo Chigi per monitorare l'utilizzo delle risorse. Critiche da Pd e da Forza Italia. Padoan: vanifica sforzi di anni, procedura Ue automatica. Negativo il test dei mercati finanziari: Milano brucia 22 miliardi, a picco i bancari. Dombrovskis: Italia viola regole, serve responsabilità 

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C'è l'intesa sulla "manovra del popolo", il governo ha annunciato che il rapporto deficit/pil sarà fissato al 2.4%, ben superiore a quanto chiedeva il Ministro dell'Economia Tria e soprattutto a quanto si aspettava la Commissione europea. "Abbiamo programmato il più consistente piano di investimenti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia", dice il premier Giuseppe Conte. "Stiamo facendo del bene all'Italia e agli italiani", ha sottolineando, specificando poi l'introduzione di "meccanismi di controllo della spesa che impediscano il superamento" della soglia del 2,4%. Ma intanto oggi gli occhi sono puntati sui mercati e da subito i segnali non sono rassicuranti.

Milano brucia 22 miliardi, a picco i bancari
La Borsa di Milano chiude pesante una seduta sempre in territorio negativo. A fine giornata, il Ftse Mib segna -3,72% a 20.711 punti, comunque sopra i minimi di giornata. A soffrire è stato, in particolare, il comparto bancario. In tensione anche lo spread, che nell'arco della giornata è arrivato anche sulla soglia dei 280 punti base, chiudendo a 269. Il mercato ha reagito così alla manovra del governo, 

I peggiori titoli di Piazza Affari sono tutti bancari: Banco Bpm (-9,43%), Intesa San Paolo (-8,44%), Bper (-8,34%), Banca Generali (-7,17%), Unicredit (-6,73%) e Mediobanca (-6,15%). Pesanti anche Snam (-5,05%), Poste (-4,28%), Telecom (-4,04%), Enel (-3,67%). Contengono le perdite Eni (-1,51%) ed Fca (-2,06%). In calo anche i titoli del lusso con Salvatore Ferragamo (-1,48%) e Luxottica (-1,05%). Vicino alla parità Pirelli (-0,39%), mentre l'unico titolo positivo del Ftse Mib è Saipem, che guadagna lo 0,68%. Il Ftse All Share, l'indice che rappresenta tutte le azioni del listino
milanese, ha perso il 3,51%, mandando in fumo oltre 22 miliardi di euro di capitalizzazione.

Titoli di Stato e spread sotto pressione
​L'accordo sul deficit al 2,4% affronta ora il primo test con l'apertura dei mercati finanziari. Volano i rendimenti dei titoli di Stato italiani in apertura dopo l'annuncio di ieri sera di una manovra che vedrà il deficit al 2,4% del Pil. Il Btp 10 anni balza di 18 punti basi sopra il tetto del 3%, al 3,06%, con lo spread con il Bund a 257 punti. 

Il cantiere della manovra è ancora in costruzione ma con la nota di aggiornamento del Def vengono poste le fondamenta per disegnare gli interventi della prossima legge di bilancio. Il governo ha fissato al 2,4% l'asticella del rapporto deficit/pil per l'anno prossimo dopo un lungo e faticoso braccio di ferro con il ministro dell'economia Giovanni Tria che non voleva discostarsi troppo dall'1,6%. I vice premier Salvini e Di Maio in una dichiarazione congiunta annunciano l'intesa. "Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4" di deficit. "Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento".

Ora il perimetro e le dimensioni della manovra dovranno affrontare il primo esame degli investitori. Scongiurato lo scenario peggiore e cioé innalzamento del deficit e dimissioni del ministro dell'Economia. Poi si aprirà il confronto con la Commissione europea. La decisione del governo di alzare il deficit 2019 al 2,4% potrebbe avere un impatto sul rating dell'Italia. A fine ottobre sono attesi i giudizi di Standard & Poor's e Moody's sulla revisione del rating e il rischio di un taglio del merito di credito è elevato, soprattutto da parte di Moody's. Un eventuale declassamento del rating dell'Italia magari accompagnato da un outlook negativo avvicinerebbe il rating in area no investment grade. Il giudizio di Moody's sull'Italia oggi è Baa2, appena due gradini sopra la classificazione "junk".

Accordo sul deficit al 2.4%
Il governo ha raggiunto una intesa sul deficit per il 2019. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, fisserà nel Def l'asticella dell'indebitamento al 2,4%. Lo riferiscono fonti dell'Esecutivo, dopo il vertice di maggioranza sulla Manovra. Sembrano così superate le perplessità di Tria. 

Subito dopo, è iniziato il Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno fra le altre cose la nota di aggiornamento del Def sulla quale si baserà la legge di Bilancio e che è stata oggetto del vertice sulla politica economica svoltosi prima della seduta del Governo. Poco prima delle 23, si è concluso il Consiglio dei ministri che ha approvato la Nota di aggiornamento al Def. Nel Documento sono contenuti gli obiettivi programmatici, tra cui il deficit/Pil fissato al 2,4% per tre anni e oggetto di una lunga discussione all'interno dell'esecutivo.

Conte: manovra ragionevole e coraggiosa, cabina di regia a Palazzo Chigi
"Si è appena concluso il Consiglio dei Ministri. Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. E' un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Poi, parlando con i cronisti, annuncia: "Non siamo ingenui. Affinché ci sia crescita non è sufficiente stanziare risorse. Quello che limita la crescita del Pil è che abbiamo avuto delle volte difficoltà a spendere i soldi. Per questo accompagniamo la previsione di spesa con un programma di riforme che prevede una cabina di regia a Palazzo Chigi che monitorerà gli investimenti e accelererà dove si verificano carenze".



Di Maio: pensioni di cittadinanza e fondo per truffati banche
"Via libera alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionati. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione  liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un'opportunita'". Lo dice il vicepremier Luigi DI Maio. "Non restano esclusi i truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini, per la prima volta non toglie ma dà", ha aggiunto.

"Abbiamo portato a casa la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza, per il quale ci sono 10 mld, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l'impiego. Restituiamo futuro a 6 milioni e mezzo di persone", ha poi sostenuto Di Maio.



Festa in piazza
Dopo l'annuncio, alcune decine di militanti M5s, insieme ai parlamentari, hanno festeggiato davanti a Montecitorio. ''Sarà una Manovra espansiva''. Così ilvicepremier Luigi Di Maio, sceso in piazza davanti a palazzo Chigi per unirsi per qualche minuto al flashmob dei parlamentari pentastellati, insieme agli altri ministri del movimento, durante la sospensione del Cdm. Una manovra che risponde alle esigenze di tanta ''gente che ha sofferto una vita e adesso può tornare a respirare'', dice il vice premier.

Salvini: soddisfatto per obiettivi raggiunti finora 
"Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell'Iva. Pienamente soddisfatto degli obiettivi raggiunti". Così il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini a margine del vertice di governo sul Def.

Dombrovskis: Italia viola regole, serve responsabilità 
"Quello che emerge finora dalla discussione in Italia non sembra in linea col patto di stabilità. È importante che l’Italia si attenga a politiche di bilancio responsabili per tenere i tassi bassi”: lo ha detto il vicepresidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis rispondendo a una domanda durante una conferenza a Riga.

Ex ministro Padoan: vanifica sforzi di anni, procedura Ue automatica
"Dal punto di vista della finanza pubblica questo Def rischia di vanificare gli sforzi fatti in passato per l'aggiustamento della finanza pubblica". Così il deputato del Pd ed ex ministro Pier Carlo Padoan, parlando con i cronisti alla Camera sul Def. "Dal punto di vista dei contenuti ci sono cose strane - continua - non si parla di occupazione, l'ho sentita associata solo allo spazio che sarebbe lasciato libero dalle pensioni con la riforma della Fornero e non c'è alcun incentivo al lavoro perché il reddito è un incentivo a non lavorare". "Osservo - insiste Padoan - che con il 2,4% di deficit mantenuto per 3 anni l'aggiustamento strutturale si allontana in misura significativa oltre che incidere sulla dinamica del debito". Secondo l'ex ministro la procedura di Bruxelles è inevitabile: "Sarebbe come un poliziotto che vede la macchina passare con il rosso senza fare nulla, la sanzione è un fatto automatico". Detto ciò, "a seguito del giudizio che l'Europa darà, saranno i mercati a esprimersi, quindi ancora non ci siamo fermati". Sarà allora che "lo spread potrà assumere una dinamica che rapidamente va fuori controllo". Padoan parla infine della manifestazione del Pd di sabato: "È possibile fare del bene al paese senza violare in modo così volgare i vincoli di bilancio e mettere a rischio la sostenibilità del paese".

Wall Street Journal: Roma in rotta di collisione con Bruxelles
Il Governo italiano sta andando in rotta di collisione con la Commissione europea. Lo scrive oggi il Wall street journal in versione online commentando la decisione dell'esecutivo di portare il prossimo anno in Deficit al 2,4% del Pil. "Il governo antiestablishment italiano - scrive il giornale - ha ampliato il target sul deficit per il prossimo anno, per finanziare le sue promesse elettorali, andando così verso una collisione con l'Unione europea". "Il governo - aggiunge il Esj - pressato dai populisti 5 Stelle e dal partito anti-immigrazione della Lega, ha inserito in budget un deficit del 2,4% del Pil, il triplo rispetto a quanto aveva pianificato il precedente governo". 

Critiche dal segretario Pd
"Quello del governo di Lega-Cinque Stelle non è cambiamento. È ingiustizia - scrive su Facebook il segretario del Pd, Maurizio Martina - ingiustizia che si abbatterà prima di tutto sui giovani. Perché un paese più indebitato è un paese più povero che decide di scaricare tutto sulle generazioni future". 

Brunetta: dissennata decisione M5s-Lega
"Come ampiamente previsto, la dissennata decisione presa ieri sera dai leader di Lega e Movimento Cinque Stelle di alzare il rapporto deficit/Pil per il 2019 al 2,4% dallo 0,8% previsto nel DEF di maggio, ha fatto crollare i mercati italiani. In apertura di contrattazioni, il FTSE MIB, l'indice azionario di riferimento, ha aperto subito con un tracollo del -2,20%. Pesantissimo il conto pagato dal settore bancario". Così Renato Brunetta, deputato e responsabile del dipartimento di politica economica di Forza Italia, in una nota.