Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ecofin-Padoan-Per-Italia-la-via-uscita-dal-debito-crescita-cf1d8b6f-2980-4934-861d-88cbd47d9791.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Bruxelles

Ecofin, Padoan: "Per l'Italia la via d'uscita dal debito è crescita"

Al termine della riunione il ministro allontana qualsiasi tipo di scorciatoia nella strategia del nostro Paese. Nel 2015 il deficit/pil sara' al 2,6%

Condividi
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha voluto togliere il velo a una discussione emersa su qualche giornale italiano relativamente al modo in cui il governo intenderebbe (o dovrebbe) agire nelle prossime settimane. Secondo alcune interpretazioni l'idea sarebbe quella di sfidare Bruxelles e l'Eurogruppo non preoccupandosi di superare il tetto del 3% per dare una maggiore spinta all'economia. Padoan ha usato parole molto precise. Ha detto che la crescita economica per l'Italia "è fondamentale visto soprattutto l'onere del debito e la via per uscire dal debito è la crescita, non ci sono scorciatoie". Ma la crescita non
arriva "con la bacchetta magica, soprattutto per un paese come l'Italia, ma attraverso la combinazione di riforme strutturali che aggrediscono gli ostacoli accumulati da vent'anni, lo stimolo degli investimenti privati, la prosecuzione del consolidamento in modo favorevole alla crescita e per il bilancio pubblico".

L'obiettivo del governo è "mantenere il sentiero di aggiustamento della finanza pubblica che continua, nel 2015 il deficit sara' al 2,6% del pil, migliorando il consolidamento con riduzione delle tasse finanziate da tagli di spese, usare bene i soldi pubblici che sono limitati con riforme strutturali, come dimostra il caso del Jobs act e dell'abbattimento del cuneo fiscale sul costo del lavoro, con gli incentivi alle assunzioni e risorse per misure di sostegno alla disoccupazione".

Questo è il contesto in cui si colloca la posizione italiana, spiega Padoan, sui conti pubblici e gli impegni europei di bilancio. "Detto questo, pensare che sfondare il tetto del 3% esplicitamente possa produrre più crescita è profondamente sbagliato dal punto di vista della fattualità economica, produrrebbe un immediata reazione negativa sui mercati finanziari", dato il debito italiano . Ciò avrebbe un effetto negativo anche "sulla crescita", "ci colpirebbe, ci verrebbe immediatamente addosso, sarebbe un onere che non possiamo assolutamente permetterci aldila' del fatto che le regole vanno rispettate". E' una strada che non va bene "anche per convenienza economica", dal punto di vista economico occorre anche "esattamente nella direzione contraria".

In mattinata era stato annunciato, sempre da Padoan, l'accordo sul bilancio dell'Unione europea. "Grazie alla presidenza italiana abbiamo raggiunto un accordo sul bilancio europeo 2014-15 che permette di pagare le bollette arretrate, salvaguardare i bilanci dei paesi membri e trovare risorse per il rilancio della crescita". 

I Ventotto, ha spiegato prima di entrare all'Ecofin, hanno raggiunto l'accordo sul bilancio per il 2015 e sugli emendamenti per quello del 2014, consentendo così il pagamento delle fatture sospese pari a oltre 28 miliardi. Ha poi aggiunto che lo sforzo in più richiesto dall'Ue "ha a che fare con l'efficacia delle misure, si tratta di precisare l'impatto di quelle che il Governo ha già adottato". Ha poi ribadito "non è una manovra aggiuntiva" e per questo "continuiamo a discutere in modo molto produttivo con la Commissione sulla valutazione di misure che abbiamo già introdotto". Ieri l'Eurogruppo ha esaminato le opinioni della Commissione sulle bozze nazionali di bilancio per il 2015, sottoscrivendole e ipotizzando che, a causa della differenza fra l'obiettivo di ridurre dello 0,5% il deficit e l'effettiva correzione contenuta nella legge di stabilità, stimata allo 0,1% da Bruxelles, potrebbero essere necessarie "misure efficaci".