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POLITICA

Confcommercio, qualche fischio dalla platea

Renzi all'assemblea di Confcommercio: "Sul lavoro c'è rancore ideologico"

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"Si tratta di decidere dove vogliamo posizionare l'Italia, la mia tesi è che l'Italia nei prossimi 10 e 20 possa essere dalla parte dei vincenti, ha tutto. Il mio ottimismo nasce dalla consapevolezza del talento e intuito italiano e che in questi anni c'è stata una zavorra", ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo all'assemblea di Confcommercio. "Se facciamo oggi tanta fatica e cambiamo le cose tra 10 anni i nostri figli saranno in un mondo in cui saranno protagonisti", ha affermato Renzi. 

"L'aver cancellato l'articolo 18 ha permesso di assumere"
I numeri sui posti di lavoro diffusi dall'Istat "qualsiasi paese che non vive di rancore ideologico dovrebbe accoglierli con uno sguardo sorridente", ha detto il premier. "Sono - ha aggiunto - gli ennesimi dati positivi. Da febbraio 2014 sono 455mila posti in più 390mila a tempo indeterminato. Aver cancellato l'articolo 18 non ha tolto diritti, non ha permesso di licenziare ma di assumere".

Fischi su 80 euro: Renzi ribatte dal palco
"Grandissimo rispetto per chi ritiene gli 80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. E' una valutazione che rispetto", ha detto il Presidente del Consiglio. Le parole del premier sono state accolte da qualche fischio e 'buu'. "Che non fossero apprezzati da voi lo sapevamo da tempo ma che fossero una misura di giustizia sociale verso gente che non guadagna 1500 euro al mese lo rivendico con forza". "Fischiatemi pure se avete il coraggio ma la politica deve essere con la p maiuscola, dovete credere nella politica e l'atteggiamento di chi dice tutti uguali fa il vostro male, non il vostro bene", ha detto Renzi all'assemblea di Confcommercio, replicando a chi dalla platea lo contestava chiedendogli anche di "tagliarsi lo stipendio". 

"Restituiamo fiducia ai consumatori"
"L'Italia riparte se restituiamo fiducia ai consumi e smettiamo di lagnarci". Lo ha detto il premier. "Oltre alla rabbia dobbiamo avere anche un messaggio di fiducia per riportare l'Italia là dove le spetta - ha aggiunto -. Se remiamo nella stessa direzione l'Italia ce la farà. Viva l'Italia che ci prova e che rischia".

"Lavoro autonomo e pmi in sofferenza"
"I numeri dell'Istat riguardano soprattutto i posti a tempo indeterminato, c'è un record storico. ma contemporaneamente i lavoratori autonomi e le piccole medie imprese sono ancora in sofferenza. I risultati sono sì positivi ma non ancora sufficienti a rilanciarci", ha osservato Renzi.

L'Italia deve guardarsi con occhi di verità. Oggi festeggiamo, si fa per dire, i dati positivi, gli ennesimi, sull'occupazione. vengo a dirlo qui, a Confcommercio: questi dati riguardano gli altri e non voi", ha sottolineato il Presidente del Consiglio. "Non vengo a cercare l'applauso e perciò dico che la ripresa del lavoro ha coinvolto soprattutto altri settori, stando ai dati dell'istat. Abbiamo un crollo, che voi verificate nella vostra realtà quotidiana, delle piccole e medie realtà. Il Jobs Act ha avuto risultati positivi ma non è ancora in grado di rilanciarci nel mondo dei prossimi dieci anni", ha affermato.

"Mi impegno non aumentare Iva nel 2017"
"Prendo l'impegno per voi irrinunciabile per la crescita nel 2017 di non aumentare l'Iva. Ma l'Iva non si tocca più dal 2013, le clausole non sono mai state toccate dal nostro governo, l'ultimo aumento e' scattato nell'ottobre di quell'anno, noi siamo in carica dal febbraio 2014", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi all'assemblea di Confcommercio.

E al presidente Carlo Sangalli Renzi replica: "Più coraggio e meno tasse sono d'accordo, ma in questa fase bisogna parlare un linguaggio di verità".

Sangalli: la rete del credito rischia di impigliare gli imprenditori
Sangalli, nel suo intervento, tra  le altre cose aveva detto: "Proponiamo da tempo una profonda riforma fiscale, in particolare dell'Irpef. Una riforma che preveda poche aliquote e l'introduzione di una 'no tax area' uguale per tutti i lavoratori, siano essi dipendenti o autonomi".  

La rete del credito "a volte invece di rilanciare rischia di impigliare gli imprenditori. perché l'accesso al credito resta un fronte aperto per le aziende", ha affermato Carlo Sangalli. "Ed è un tema oggi non tanto di disponibilità finanziaria, quanto di garanzie e quindi, di fiducia" aggiunge Sangalli osservando che la "drammatica crisi che correntisti e imprenditori stanno vivendo sulla loro pelle per il problema di alcune banche locali non dipende mai da troppo coraggio o troppa fiducia. ma da quel paradosso di troppo credito senza garanzie, troppe garanzie senza credito".

 "Siamo di fronte ad una ripresa senza slancio e senza intensità. Una ripresa senza mordente che non salta mai la faglia, il crepaccio tra stagnazione e crescita". Così, nella relazione all'assemblea generale di Confcommercio, il presidente dell'associazione Carlo Sangalli, il quale ha sottolineato che "il nostro Paese ha ancora molta strada da fare, ma ha certamente le carte in regola per fare meglio".