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Coronavirus

L'epidemia nel mondo

L'Ecuador sopraffatto dal coronavirus, corpi per strada

Le società di pompe funebri, travolte dall'elevato numero di decessi e dalla preoccupazione per il contagio, oltre che dal lungo coprifuoco serale (15 ore), non riescono a fronteggiare la situazione e molte famiglie, per non tenere in casa i cadaveri, li abbandonano

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In Ecuador, che con i suoi 2.748 casi di nuovo coronavirus su 16,6 milioni di abitanti è fra i Paesi non solo dell'America Latina, ma in percentuale anche del mondo dove si registra il maggior numero di contagi, si fa fatica a seppellire i morti. Esercito e polizia hanno raccolto almeno 150 corpi da strade e case nella città portuale di Guayaquil. Per il governo il rischio è arrivare a un bilancio di 3.500 morti solo nella città e nella provincia circostante.

Circa due terzi delle vittime sono concentrati nella provincia di Guayas, il cui capoluogo Guayaquil è fra le città più drammaticamente coinvolte dall'emergenza sanitaria. Il dolore per la perdita dei propri cari è acutizzato dall'impossibilità di seppellire i morti: a causa della indisponibilità delle società di pompe funebri, sopraffatte dall'elevato numero di decessi e dalla preoccupazione per il contagio, oltre che dal lungo coprifuoco serale (15 ore), molte famiglie per non tenere in casa i cadaveri li abbandonano.

Il sindaco della città, Cynthia Viteri, è in isolamento a casa, contagiata dal Covid-19, ma si fa ugualmente portavoce delle proteste dei cittadini che chiedono di recuperare i cadaveri dalle case e dagli ospedali, dove spesso vengono lasciati dalle famiglie per giorni e giorni. Alcuni video di cadaveri abbandonati in sacchi neri per l'immondizia si sono però rivelati falsi, fatti circolare sui social network dalle famiglie esasperate anche dalle difficoltà di ottenere i certificati di morte, proprio per attirare l'attenzione delle autorità sulla questione.

Il portavoce del governo si è scusato in un messaggio trasmesso dalla televisione di stato. Ha dichiarato che gli operatori mortuari non sono stati in grado di tenere il passo con la sepoltura dei morti a causa di un coprifuoco imposto sotto la pandemia. "Riconosciamo eventuali errori e ci scusiamo con coloro che hanno dovuto aspettare giorni per portare via i loro cari", ha spiegato Jorge Wated. "Purtroppo gli esperti medici stimano che le morti per Covid-19 in questi mesi raggiungeranno tra i 2.500 e i 3.500 nella sola provincia di Guayas, e ci stiamo preparando per questo", ha aggiunto.