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Coronavirus

Il calo è di un milione di vetture

Effetto pandemia. Crolla il mercato dell’auto. -51,8% in Europa. Fca -74,4%

L’Italia registra il peggior risultato. Con il segno meno anche il mercato francese e spagnolo

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"Effetto devastante dell'emergenza coronavirus sul mercato dell'auto europeo". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che parla di "disastroso risultato interamente dovuto all'emergenza coronavirus, in un mercato che già nei primi due mesi dell'anno era fiacco, ma aveva contenuto le perdite nel 7,2% “. Il risultato peggiore si è registrato in Italia, primo paese a dichiarare l'emergenza (-85,4%).
 
Male anche in Francia e Spagna, dove il calo è stato del 72,2% e del 69,3%.  Pesante, ma più contenuto, l'impatto sulla Germania (-37,7%) e sul Regno Unito (-44,4%).
 
Anche se era previsto il crollo delle immatricolazioni - sottolinea Promotor - è un vero shock per il mercato. Facile prevedere che fino a quando non verranno allentate le misure di protezione contro il coronavirus, i dati possono soltanto peggiorare rispetto al devastante risultato di marzo.
Nei paesi colpiti le associazioni rappresentative degli operatori del settore dell'auto avanzano precise richieste ai Governi per rilanciare il settore e l'economia. Le misure necessarie sono due: un forte sostegno finanziario alla filiera e in particolare ai concessionari, l'adozione di significativi incentivi per sostenere la domanda.
 
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, in Italia sono necessari incentivi alla rottamazione di vetture di oltre 10 anni da sostituire con auto nuove Euro 6o con vetture a emissioni zero o molto contenute. Il modello sono i primi incentivi alla rottamazione che nel 1997 consentirono al mercato un incremento del 38,8%, un maggior gettito Iva che coprì il costo degli incentivi In Italia con un avanzo per l'erario di 1.400 miliardi di lire e un aumento del Pil, certificato da Banca d'Italia, dello 0,4%.
 
A causa delle misure messe in campo dai governi per fronteggiare l'emergenza Covid-19 le immatricolazioni di Fca a marzo e nel primo trimestre dell'anno in Europa non sono confrontabili con i risultati del 2019. Infatti, a partire dall'11 marzo in Italia, mercato di riferimento per Fiat Chrysler Automobiles, in anticipo rispetto alle altre nazioni, sono stati chiusi stabilimenti produttivi, concessionarie e punti vendita di auto.
 
Fca ha avviato alcune iniziative che coinvolgono la rete dei concessionari, per aiutare i cittadini che, pur nell'emergenza sanitaria, stanno prendendo in considerazione la possibilità di acquistare un nuovo veicolo. L'Italia è stato il primo mercato a lanciare questa modalità di contatto 'remoto', operativa anche in Austria, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Grecia e Serbia.
 
Utilizzando Google Meet è stato attivato un servizio dedicato a dealer e clienti per comunicare senza che nessuno debba uscire di casa.  Nei primi tre mesi dell'anno Fiat Panda e 500, in un segmento che cala a livello europeo del 40,7% dei volumi, aumentano le quota rispetto a un anno fa. Panda è la più venduta del trimestre con quasi 37.800 registrazioni e una quota del 18%,2,9 punti percentuali in più dell'anno scorso. Con 37.500 immatricolazioni, la 500 ottiene una quota del 17,8%, in crescita di 3,5 punti percentuali. Complessivamente, le due vetture detengono una quota del 35,8% nel segmento A, miglior risultato trimestrale dal 2004. Lancia Ypsilon con 12.700immatricolazioni ha una quota del 2,2%, stabile rispetto al 2019.