MONDO
Lo riferisce l'emittente 'al-Arabiya'
Egitto: condannati a morte altri 683 attivisti pro-Morsi. Tra loro il leader dei Fratelli Musulmani
Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli dell'attacco alla stazione di polizia di Minya avvenuto lo scorso anno sulla scia delle proteste contro la destituzione dell'ex presidente egiziano. Altri 529 erano stati condannati a marzo
Roma
Il tribunale di Minya, città a sud del Cairo, ha condannato a morte 683 sostenitori dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi, tra cui il leader dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie.
Imputati per l'attacco ad una stazione di polizia
Lo ha riferito l'emittente 'al-Arabiya', precisando che gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di un attacco alla stazione di polizia di Minya avvenuto lo scorso anno sulla scia delle proteste contro la destituzione di Morsi. La Corte ha deferito il caso al Gran Mufti d'Egitto, nell'ambito del processo contro oltre 1.200 sostenitori della Confraternita.
Commutate in ergastolo altre 492 condanne
Il 24 marzo infatti lo stesso tribunale aveva condannato alla pena capitale altri 529 Fratelli Musulmani in relazione all'omicidio di alcuni agenti di polizia durante le proteste pro Morsi. Oggi però la Corte ha deciso di commutare in ergastoli 492 condanne a morte, rimangono invece confermate per gli altri 37 imputati.
Imputati per l'attacco ad una stazione di polizia
Lo ha riferito l'emittente 'al-Arabiya', precisando che gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di un attacco alla stazione di polizia di Minya avvenuto lo scorso anno sulla scia delle proteste contro la destituzione di Morsi. La Corte ha deferito il caso al Gran Mufti d'Egitto, nell'ambito del processo contro oltre 1.200 sostenitori della Confraternita.
Commutate in ergastolo altre 492 condanne
Il 24 marzo infatti lo stesso tribunale aveva condannato alla pena capitale altri 529 Fratelli Musulmani in relazione all'omicidio di alcuni agenti di polizia durante le proteste pro Morsi. Oggi però la Corte ha deciso di commutare in ergastoli 492 condanne a morte, rimangono invece confermate per gli altri 37 imputati.