MONDO
La giovane è morta il 24 gennaio 2015
Egitto, annullata la condanna per l'uccisione dell'attivista Shaimaa Al-Sabbagh
Le immagini della giovane donna che si accasciava insaguinata dopo essere stata colpita da proiettili di gomma esplosi dalla polizia per disperdere la protesta erano diventate virali sui social network.
È stata revocata in Egitto la sentenza di condanna che era stata emessa da un tribunale contro un poliziotto per la morte della attivista Shaimaa Al-Sabbagh. La 32enne fu uccisa il 24 gennaio 2015 mentre manifestava al Cairo in occasione del quarto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir con cui fu destituito Hosni Mubarak.
Le immagini della giovane che si accasciava insaguinata dopo essere stata colpita da proiettili di gomma esplosi dalla polizia per disperdere la protesta erano diventate virali sui social network.
A marzo il poliziotto Yaseen Hatem era stato condannato per un'azione che ha "portato alla morte" della manifestante, un'accusa un gradino sotto l'omicidio ma comunque rara nei confronti di un membro delle forze di sicurezza; adesso invece la Corte d'appello ha ordinato un nuovo processo.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi aveva risposto all'ira sollevatasi per la morte della donna riferendosi a lei come "mia figlia" e "la figlia dell'Egitto" e promettendo che i responsabili della sua morte sarebbero stati portati davanti alla giustizia.
Le immagini della giovane che si accasciava insaguinata dopo essere stata colpita da proiettili di gomma esplosi dalla polizia per disperdere la protesta erano diventate virali sui social network.
A marzo il poliziotto Yaseen Hatem era stato condannato per un'azione che ha "portato alla morte" della manifestante, un'accusa un gradino sotto l'omicidio ma comunque rara nei confronti di un membro delle forze di sicurezza; adesso invece la Corte d'appello ha ordinato un nuovo processo.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi aveva risposto all'ira sollevatasi per la morte della donna riferendosi a lei come "mia figlia" e "la figlia dell'Egitto" e promettendo che i responsabili della sua morte sarebbero stati portati davanti alla giustizia.