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MONDO

Nell'anniversario delle manifestazioni contro Morsi

Egitto, tre bombe al palazzo presidenziale: due morti e sei feriti

Due ordigni sono esplosi al Cairo vicino al palazzo presidenziale, uccidendo un colonello della polizia e un ufficiale delle Forze Armate. Sei i feriti. Un terzo ordigno è stato disinnescato. Un anno fa l'inizio delle manifestazioni di piazza che portarono al rovesciamento del presidente Morsi.

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Immagine d'archivio
Bombe e sangue in Egitto a un anno di distanza delle manifestazioni di massa contro l'ex presidente Morsi, che il 3 luglio portarono alla sua destituzione con un colpo di Stato. Tre ordigni nel palazzo presidenziale, un morto e sei feriti. E' questo il bilancio della giornata al Cairo. La prima bomba  ha causato il ferimento di tre spazzini, la seconda ha ucciso un colonnello della polizia e ufficiale delle morze armate mentre la terza è stata disinnescata senza ferire nessuno. Ancora non si sa se al Sissi si trovasse all'interno del palazzo.

Anniversario di sangue
In questi giorni l'Egitto è scosso dalle proteste contro il colpo di stato che portò alla deposizione dell'allora presidente Morsi, il 3 luglio dello scorso anno. L'ex capo dell'esercito, Abdel-Fattah el-Sissi, a maggio è stato eletto nuovo presidente del Paese, ma i sostenitori di Morsi sono decisi a segnare con il sangue la ricorrenza: in un comunicato, dicono di voler trasformare "Il primo anniversario del colpo di Stato in un incubo per i golpisti che hanno tradito il loro paese".

Morsi sotto processo
Dopo la destituzione di Morsi, la giunta militare ha organizzato una dura repressione dei Fratelli Musulmani - l'organizzazione islamica a lungo bandita sotto il presidente Mubarak - che aveva vinto le prime elezioni democratiche indette dopo la caudta del dittarore. Accusato da molti di essere un nuovo tiranno, Morsi è stato arrestato ed è sotto processo assieme a centinaia di leader dell'organizzazione: il processo comincerà il 16 luglio. Il governo ad interim, che ha guidato l'Egitto fino alle recenti elezioni presidenziali, ha messo i Fratelli Musulmani al bando, inserendoli nella lista nera delle organizzazioni terroristiche.

Una settimana nel sangue
Recentemente il gruppo jihadista Ajnad Masr ha rivendicato molti attentati e aveva avvertito di aver posizionato alcune bombe intorno al palazzo presidenziale.  Anche la scorsa settimana, per l'Egitto, è stata segnata dal sangue. Cinque esplosioni in stazioni della metropolitana, alcune bombe nelle sedi del tribunale e in un centro per le telecomunicazioni. Anche qui, altri morti: due, e sei feriti. Gli attentati sono avvenuti in risposta alle repressioni degli islamisti in Egitto, dopo che l'autorità giudiziaria ha confermato le 183 condanne a morte tra cui anche quella della Guida Suprema della Fratellanza.