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MONDO

Il presidente è accusato di corruzione

Egitto, proteste contro il presidente Al-Sisi. Oltre 1900 arresti

I cittadini scendono in piazza dopo i video su Youtube di Mohamed Ali

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Il popolo egiziano sta protestando contro il governo del presidente Abdelfettah Al Sisi, a capo del paese del nord-Africa dal 2014, chiedendo le dimissioni. Proprio quel Al Sisi che cinque anni fa nelle elezioni venne visto come "salvatore della patria" e vinse con oltre il 90% dei voti. Anche nel 2018 è stato riconfermato dai cittadini egiziani.

La popolazione è però tornata in piazza dal lontano 2013, anno in cui ci furono le grandi proteste verso il presidente Mohamed Morsi che venne deposto da un colpo di Stato portato avanti dai Tamàrrud, un movimento ribelle con vasta partecipazione popolare. Ma perché in tante piazze dell'Egitto, da piazza Tahrir a Il Cairo, passando per Suez fino ad Alessandria, sta succedendo questo?

La protesta nata sui social
Mohamed Ali, imprenditore e attore di 45 anni, ha cominciato a inizio settembre a pubblicare dalla Spagna video su YouTube contro il regime di Al Sisi, sostenendo che l’esercito egiziano stia sprecando soldi pubblici in investimenti inutili e che il governo stia spendendo moltissimo per ristrutturare i palazzi presidenziali. Ma la parola che più utilizza è corruzione.



I video di Ali sono diventati presto virali. Ma per il momento le proteste iniziate lo scorso 21 settembre sono state molto ridotte, anche per le dure punizioni previste per chiunque esprima dissenso in Egitto. Secondo l'Ong egiziana Centro egiziano per i diritti economici e sociali, sono infatti oltre 1.900 le persone arrestate in Egitto nell'ultima settimana: attivisti, professori e universitari che hanno gridato "il popolo vuole la caduta del regime", finendo in manette. Le autorità hanno anche sequestrato smartphone.

Già la vittoria nel referendum di aprile 2019, che ha modificato alcune parti della Costituzione egiziana (più poteri sulla magistratura e sulla vigilanza giudiziaria) e ha dato pieni poteri a sé stesso con una lunga presidenza almeno fino al 2030, aveva dato sconforto e delusione al popolo egiziano. Oltre un terzo della popolazione (32 milioni) vive sotto la soglia di povertà.

“Pubblicazione di false notizie per provocare violenze in collaborazione con i Fratelli Musulmani", così ha risposto la Procura per la sicurezza nazionale. Ali, leader di questa nuova possibile Primavera Araba, ha detto via social, come riporta il quotidiano spagnolo El País: "Il mio collo ora dipende dal Governo spagnolo", temendo per la vita. Intanto per oggi sono attese nuove proteste e Al-Sisi, al rientro da New York dopo l'Assemblea generale dell'Onu, ha detto: "Ci sono forze del male che cercano di prendervi di mira. Nessuno può ingannare gli egiziani".