SCIENZA
La partenza in diretta su RaiNews24
Einstein aveva ragione? L'Esa cerca risposte: nuova sonda pronta al lancio
Il 2 dicembre alle 5.15 italiane la sonda Lisa Pathfinder partirà dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese. Gioiello high-tech realizzato con un grande contributo italiano, testerà delle tecnologie per la caccia alle onde gravitazionali, l'ultima grande teoria dello scienziato che deve ancora essere dimostrata

Per verificare le idee concepite da una mente geniale può servire molto tempo. Anche più di un secolo, se lo scienziato in questione si chiama Albert Einstein. La sua Teoria della Relatività è una delle più grandi conquiste scientifiche dell'epoca moderna, ma una delle sue previsioni resta ancora avvolta nel mistero: l'esistenza delle onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo che nessuno è mai riuscito ad osservare direttamente e che potrebbero permetterci di far luce su molti enigmi insoluti dell'astronomia.
Lisa Pathfinder pronta al lancio
A 100 anni esatti dalla pubblicazione della Teoria della Relatività, l'Agenzia Spaziale Europea è determinata a chiarire se Einstein aveva ragione e, in caso affermativo, a inaugurare un nuovo modo di studiare il cosmo. A muovere i primi passi sarà la sonda Lisa Pathfinder, un concentrato di tecnologia che sarà lanciato nello spazio dallo spazioporto di Kourou in Guyana Francese il 2 dicembre alle 5.15 ora italiana, con diretta su RaiNews24.
Gioiello high-tech
Pesante circa 1900 chilogrammi, la sonda è un gioiello high-tech a cui l'Italia ha dato un enorme contributo sia dal punto di vista scientifico, con l'Asi e il coordinamento scientifico del team di Stefano Vitale dell'Università di Trento e dell'Infn, sia da quello industriale. Per realizzarla sono serviti 15 anni, perché dare la caccia alle onde gravitazionali non è affatto semplice.
Tsunami impercettibili
Secondo i modelli teorici, le onde gravitazionali sono il frutto di eventi catastrofici, come l'esplosione di una supernova. In questi casi, l'enorme quantità di energia prodotta deforma lo spazio-tempo e l'increspatura si propaga alla velocità della luce esattamente come un'onda sulla superficie di uno stagno in cui si getta un sasso. Il problema è che questi tsunami gravitazionali, se esistono, hanno effetti impercettibili. Se in questo momento un'onda gravitazionale attraversasse la Terra, per un attimo la distanza fra l'Italia e l'Australia diminuirebbe appena di un milionesimo della dimensione di un atomo. Davvero troppo poco per misurarla con strumenti convenzionali.
Un gigantesco osservatorio spaziale
Per questo, entro il 2034, con un investimento di un miliardo di euro l'ESA vuole costruire un gigantesco osservatorio spaziale, costituito da tre satelliti posizionati stabilmente a 5 milioni di chilometri l'uno dall'altro. Su questa scala il cambiamento nella distanza fra loro prodotto da un'onda gravitazionale dovrebbe essere rilevabile.
Tecnologia alla prova
Lisa Pathfinder avrà il compito di testare il funzionamento degli strumenti. Il suo cuore è costituito da due cubi di oro-platino, che quando la sonda sarà a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra verranno posti in una condizione di caduta libera gravitazionale quasi perfetta. La sonda è progettata per isolarli da qualunque forza esterna eccetto la gravità e monitorerà la distanza che li separa con un precisissimo sistema laser. “Metterà alla prova le tecnologie necessarie per questo ambizioso esperimento – spiega il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston - Opererà per circa sei mesi e, se tutto funzionerà secondo le specifiche, verrà messa in cantiere la grande missione”.
Un nuovo modo di studiare l'universo
Rilevare le onde gravitazionali aprirebbe una serie di scenari entusiasmanti per gli scienziati. Non si tratterebbe solo di dimostrare che Einstein aveva ragione, ma di disporre di un modo nuovo per studiare l'universo. “Ci permetterebbe di guardare alle profondità del cosmo in modo inedito – prosegue Roberto Battiston - Ad esempio, potremmo osservare zone in cui la materia è molto densa, regioni dalle quali la luce non può uscire perché viene assorbita ma che le onde gravitazionali attraversano senza alcun tipo di attenuazione. Si aprirebbe sicuramente una grande pagina e Lisa Pathfinder è il mattone fondamentale per arrivarci”.
Lisa Pathfinder pronta al lancio
A 100 anni esatti dalla pubblicazione della Teoria della Relatività, l'Agenzia Spaziale Europea è determinata a chiarire se Einstein aveva ragione e, in caso affermativo, a inaugurare un nuovo modo di studiare il cosmo. A muovere i primi passi sarà la sonda Lisa Pathfinder, un concentrato di tecnologia che sarà lanciato nello spazio dallo spazioporto di Kourou in Guyana Francese il 2 dicembre alle 5.15 ora italiana, con diretta su RaiNews24.
Gioiello high-tech
Pesante circa 1900 chilogrammi, la sonda è un gioiello high-tech a cui l'Italia ha dato un enorme contributo sia dal punto di vista scientifico, con l'Asi e il coordinamento scientifico del team di Stefano Vitale dell'Università di Trento e dell'Infn, sia da quello industriale. Per realizzarla sono serviti 15 anni, perché dare la caccia alle onde gravitazionali non è affatto semplice.
Tsunami impercettibili
Secondo i modelli teorici, le onde gravitazionali sono il frutto di eventi catastrofici, come l'esplosione di una supernova. In questi casi, l'enorme quantità di energia prodotta deforma lo spazio-tempo e l'increspatura si propaga alla velocità della luce esattamente come un'onda sulla superficie di uno stagno in cui si getta un sasso. Il problema è che questi tsunami gravitazionali, se esistono, hanno effetti impercettibili. Se in questo momento un'onda gravitazionale attraversasse la Terra, per un attimo la distanza fra l'Italia e l'Australia diminuirebbe appena di un milionesimo della dimensione di un atomo. Davvero troppo poco per misurarla con strumenti convenzionali.
Un gigantesco osservatorio spaziale
Per questo, entro il 2034, con un investimento di un miliardo di euro l'ESA vuole costruire un gigantesco osservatorio spaziale, costituito da tre satelliti posizionati stabilmente a 5 milioni di chilometri l'uno dall'altro. Su questa scala il cambiamento nella distanza fra loro prodotto da un'onda gravitazionale dovrebbe essere rilevabile.
Tecnologia alla prova
Lisa Pathfinder avrà il compito di testare il funzionamento degli strumenti. Il suo cuore è costituito da due cubi di oro-platino, che quando la sonda sarà a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra verranno posti in una condizione di caduta libera gravitazionale quasi perfetta. La sonda è progettata per isolarli da qualunque forza esterna eccetto la gravità e monitorerà la distanza che li separa con un precisissimo sistema laser. “Metterà alla prova le tecnologie necessarie per questo ambizioso esperimento – spiega il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston - Opererà per circa sei mesi e, se tutto funzionerà secondo le specifiche, verrà messa in cantiere la grande missione”.
Un nuovo modo di studiare l'universo
Rilevare le onde gravitazionali aprirebbe una serie di scenari entusiasmanti per gli scienziati. Non si tratterebbe solo di dimostrare che Einstein aveva ragione, ma di disporre di un modo nuovo per studiare l'universo. “Ci permetterebbe di guardare alle profondità del cosmo in modo inedito – prosegue Roberto Battiston - Ad esempio, potremmo osservare zone in cui la materia è molto densa, regioni dalle quali la luce non può uscire perché viene assorbita ma che le onde gravitazionali attraversano senza alcun tipo di attenuazione. Si aprirebbe sicuramente una grande pagina e Lisa Pathfinder è il mattone fondamentale per arrivarci”.