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MONDO

Akp ottiene la maggioranza

Elezioni Turchia, il trionfo di Erdogan: "Il mondo intero rispetti il risultato del voto"

Il presidente rivendica la vittoria: "Perché non rispettano la volontà della Nazione? Turchi hanno votato per la stabilità". In serata esplosa la rabbia dei curdi, scontri con la polizia. Vola la borsa

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All'indomani del voto in Turchia e della vittoria dell'Akp, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan chiede "al mondo intero rispetto" per i risultati delle elezioni parlamentari, che consentono la formazione di un governo monocolore. Il partito Akp torna alla maggioranza assoluta con il 49,4% dei voti e 316 seggi e il presidente rivendica la vittoria: "Perché non rispettano la volontà della Nazione? Non hanno dimostrato rispetto sin dal giorno in cui la volontà della Nazione ha eletto Erdogan presidente con il 52% dei voti. Ci si dovrebbe chiedere: 'E' questo il vostro senso di democrazia?'". Erdogan, che ha parlato all'uscita da una moschea di Istanbul, ha ribadito che i turchi hanno votato per la "stabilità".

Vola la borsa
Le elezioni influenzano positivamente i mercati. Partenza in forte rialzo per la Borsa di Istanbul: l'indice Bist dei principali 100 titoli sale del 5%. Bene anche la lira turca sui mercati internazionali, che cresce del 5,4% sul dollaro, ai massimi da metà agosto.

I curdi per un soffio in Parlamento, calano i nazionalisti
Il partito filo-curdo Hdp ha centrato comunque l'obiettivo di entrare in Parlamento grazie al 10,4% dei voti (la soglia di sbarramento era del 10%) che gli varrà 59 seggi. Tengono i kemalisti laici del Chp che confermano il risultato di cinque mesi fa e i loro 132 seggi, attestandosi intorno al 25,3%. In calo i nazionalisti repubblicani, scesi dal 16,3 al 12% e con un numero di deputati dimezzati, da 80 a 42.

Esplode la rabbia dei curdi
Nel sud-est a maggioranza curda della Turchia esplode la rabbia per il risultato. A Diyarbakir manifestanti curdi hanno appiccato incendi ed eretto barricate, scontrandosi con la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e una decisa repressione delle proteste.