MONDO
Intervento in Vaticano del segretario generale dell'Onu
Emergenza immigrazione, Ban Ki-moon: "Distruggere i barconi non è la soluzione giusta"
Così il numero uno delle Nazioni Unite commentando le proposte Ue per affrontare l'emergenza immigrati e gli sbarchi. Ieri, nell'incontro con Renzi e Mogherini sulla nave della Marina militare San Giusto, aveva detto: "La priorità è salvare le vite umane"

Distruggere i barconi degli scafisti che partono dalle coste libiche non è la soluzione, è la strada sbagliata. Ne è convintissimo Ban Ki-moon che già prima della visita di ieri con Renzi e Mogherini sulla nave San Giusto della Marina militare italiana non aveva fatto mistero del suo punto di vista sull'emergenza immigrazione: l'intervento militare non è la soluzione, l'importante è il dialogo e la salvezza delle vite umane. Il numero uno dell'Onu lo ha ribadito oggi in Vaticano, nella Casina Pio IV, dove ha partecipato al convegno sul clima 'Proteggere la terra, nobilitare l'umanità' alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella e l'ex premier Romano Prodi. Poco prima il segretario aveva incontrato Papa Francesco.
Le proposte Ue per affrontare l'emergenza, quindi, non convincono per nulla il segretario generale delle Nazioni Unite che ha sottolineato quanto sia necessario "fermare i trafficanti che compiono atti criminali". "Distruggere la flotta dei Paesi di partenza dei flussi migratori - ha aggiunto - può tradursi nell'annientamento delle barche utilizzate per la pesca, e occasionalmente per trasportare migranti, colpendo ingiustamente la capacità economica di quelle popolazioni".
Il segretario generale dell'Onu ha, però, definito un "passo avanti" il vertice straordinario a Bruxelles sull'immigrazione di giovedì scorso, ma "c'è ancora molto da fare" e, in particolare, la comunità internazionale deve aumentare la "condivisione di responsabilità" e "affrontare le radici" dei problemi politici di Paesi come la Libia. Per risolvere il problema delle migrazioni di massa, tra l'altro, è necessario garantire "canali sicuri e regolari" di migrazione.
Le proposte Ue per affrontare l'emergenza, quindi, non convincono per nulla il segretario generale delle Nazioni Unite che ha sottolineato quanto sia necessario "fermare i trafficanti che compiono atti criminali". "Distruggere la flotta dei Paesi di partenza dei flussi migratori - ha aggiunto - può tradursi nell'annientamento delle barche utilizzate per la pesca, e occasionalmente per trasportare migranti, colpendo ingiustamente la capacità economica di quelle popolazioni".
Il segretario generale dell'Onu ha, però, definito un "passo avanti" il vertice straordinario a Bruxelles sull'immigrazione di giovedì scorso, ma "c'è ancora molto da fare" e, in particolare, la comunità internazionale deve aumentare la "condivisione di responsabilità" e "affrontare le radici" dei problemi politici di Paesi come la Libia. Per risolvere il problema delle migrazioni di massa, tra l'altro, è necessario garantire "canali sicuri e regolari" di migrazione.