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POLITICA

Comitato vota Sì: vittoria far parlare Paese

Emiliano: "Hanno votato 14 milioni, il Governo cambi la politica energetica"

Il governatore della Puglia: "Renzi non mi ha mai sostenuto. Evidentemente aveva un lungo progetto su di me". "Scotto: "C'è il patrimonio di 15 milioni di elettori". Greenpeace: "Governo ascolti segnale urne". Wwf: "Milioni di italiani vogliono le rinnovabili"

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"Sono andate a votare 14 milioni di persone. Un successo strepitoso che impegna il governo a cambiare politica industriale ed energetica". Lo ha scritto su twitter il presidente della Puglia, Michele Emiliano, tra i promotori del referendum sulle trivelle, che non ha raggiunto il quorum.

"Il presidente del consiglio non se la puo' cavare parlando di ragioni personali. Io ho fatto mestieri anche di una certa complessita' e non ho mai agito per ragioni personali, ma solo per ragioni istituzionali". Cosi' Michele Emiliano, in un'intervista televisiva ha risposto al presidente del consiglio Matteo Renzi. "Io non consento a nessuno, neanche a lui - ha aggiunto Emiliano - di trasformare una battaglia di civilta' come quella che abbiamo condotto, di trasformarla in una vicenda ipocrita. E' inaccettabile. Renzi non e' mai venuto a sostenermi neppure in campagna elettorale. Evidentemente aveva un lungo progetto su di me"

Scotto: "C'è il patrimonio di 15 milioni di elettori"
"Abbiamo perso combattendo a mani nude, in poche settimane e con l'oscuramento dei media. Ma 15 milioni di elettori sono una riserva democratica che va valorizzata. Sottovalutare questo patrimonio sarebbe un grave errore". Lo afferma il capogruppo di Sinistra Italia alla Camera, Arturo Scotto, commentando il mancato raggiungimento del quorum al referendum sulle trivellazioni in mare e le parole del presidente del Consiglio Renzi. Al premier, Scotto, citando Pietro Ingrao, consiglia "di coltivare il dubbio dei vincitori": "Ormai c'è un astensionismo strutturale del 40%, e occorre leggere questo risultato anche da questo punto di vista", conclude. 

Comitato vota Sì: vittoria far parlare Paese
"E' stata una vittoria far parlare il Paese delle scelte energetiche del governo. Da qui in poi non si torna indietro": è questo il commento ad urne appena chiuse del Comitato vota Sì, promotore del referendum sulle trivelle. "E' una vittoria delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati nel corso della campagna con centinaia di iniziative in tutta Italia - afferma in una nota - con la convinzione che il governo debba abbandonare le fonti fossili e investire da subito in una nuova politica energetica fatta di energie rinnovabili e di efficienza energetica. Grazie a questo Referendum finalmente si è imposto nel dibattito pubblico il tema energetico e gli italiani hanno potuto far sentire la loro voce". "Il Governo - aggiunge - ha già fatto marcia indietro rispetto allo Sblocca Italia intervenendo nella scorsa Legge di Stabilità per recepire gli altri cinque quesiti del Referendum. Questa è stata una grande vittoria di tutti i comitati e delle associazioni che hanno realizzato questo importante risultato. Nonostante la campagna di informazione sul Referendum sia stata ostacolata in tutti i modi, nonostante i continui appelli all'astensione da parte del Premier Matteo Renzi, questa campagna referendaria ha acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese - conclude il Comitato - e da qui non si potrà più tornare indietro.

Greenpeace: governo ascolti segnale urne
Greenpeace ringrazia tutti gli elettori che oggi hanno deciso di esprimersi sul futuro delle politiche energetiche del nostro Paese, finalmente al centro del dibattito pubblico. SI legge in una nota. Greenpeace prende atto del mancato quorum, osservando però che a determinare questo risultato hanno contribuito i tempi contratti della campagna referendaria, il rifiuto del governo di indire un Election Day e una strategia politico-mediatica che a lungo ha tenuto sotto silenzio il tema del referendum sulle trivelle. Greenpeace ritiene comunque che la partecipazione alla consultazione non debba essere ignorata. Non siamo riusciti a raggiungere il quorum, ma non tutti hanno giocato pulito in questa partita. L'invito all'astensione venuto dal governo rimane una brutta pagina nella storia della nostra democrazia, commenta Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace. Crediamo che Renzi e il suo governo dovrebbero invece ascoltare il segnale che viene dalle urne. Hanno votato, infatti, circa 15-16 milioni di italiani, quasi il doppio di quanti votarono nel 2013 per il PD e - come emerge dai primi dati - in maniera massiccia contro le trivelle. Parliamo dunque di una maggioranza nettissima rispetto al voto che ancor oggi legittima la premiership di Renzi".

Wwf: milioni italiani vogliono le rinnovabili
Milioni di italiani oggi hanno chiesto che gli accordi sul clima sottoscritti a Parigi vengano applicati e vogliono per l'Italia un futuro rinnovabile. A conclusione di questa consultazione popolare è bene dire che il governo ha la maggiore responsabilità per aver portato l'Italia al referendum rispetto a una norma sulla proroga delle concessioni delle piattaforme offshore, inserita all'ultimo momento nella Legge di Stabilità 2016, che sapeva sin dall'inizio essere in contrasto con la normativa comunitaria e che sarà obbligato a modificare per intervento dell'Europa. E' quanto scritto in una nota del Wwf.